Niente processioni, niente messe affollate, nessuna bancarella con caramelle e torrone in piazza. Nel primo giorno di zona rossa (la seconda), Nola si risveglia senza l’aria di festa per il patrono San Felice, primo vescovo della città. Anche le festività patronali sono infatti state ridimensionate per via della pandemia.
Come avvicinamento alla data del 15 novembre, la Pro Loco ha organizzato un contest fotografico che prevedeva di postare una foto a tema con gli hashtag #adistanzadiuntutero e #sottolombrellodisanfelice per tener viva la tradizione del tutero (torrone) e ombrello, che da tempo vengono regalati dai fidanzati o ai mariti alle ragazze in occasione di San Felice come segno di auspicio e fertilità. Si è tenuta in diretta su Videonola, invece, dalla Cattedrale di Maria Assunta in cielo, la Santa Messa Pontificale per la festività di San Felice, celebrata dal vescovo Francesco Marino.
Come gesto di vicinanza, infine, anche l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Minieri ha omaggiato il santo accendendo un cero nei pressi della statua a lui dedicata e anche ai piedi di quella di San Paolino, il copatrono di Nola. “Stringiamoci nella fede. Riscopriamoci comunità. È questo il vero miracolo di cui si avverte, oggi più che mai, una grande necessità“, è stato il commento del sindaco. A Nola dall’inizio della pandemia si sono contati più di 1000 casi, di cui la metà ancora attivi e 17 purtroppo deceduti. Un momento difficile per un’intera comunità che si raccoglie ora in preghiera in attesa della luce fuori dal tunnel.