Paura, sconcerto, rabbia. Nola da alcuni giorni è caduta in un vortice di sconforto causato dalla terribile vicenda di Leandra Romano. La ragazza, 26enne originaria di Brusciano, è stata ripetutamente colpita con un’accetta venerdì scorso mentre stava recandosi alla stazione della Circumvesuviana.
LA VICENDA. Sono le 18.30 circa e Leandra cammina tranquilla diretta verso il treno che la porterà a casa, quando viene attaccata di soprassalto da un ragazzo armato. Le prime segnalazioni che ci arrivano in redazione sono confuse: i testimoni sconcertati raccontano di bastoni, coltelli, di un orecchio mozzato. Un quadro che purtroppo diventa ufficialmente drammatico poche ore dopo. Leandra è stata aggredita a colpi di accetta ed è stata pesantemente sfigurata, ha il cranio spaccato e deve essere trasferita d’urgenza al Policlinico di Napoli. Alcuni testimoni raccontano di aver sentito Leandra dire “non lo conosco” prima di perdere i sensi, altri riescono a prendere il numero di targa, altri riescono a descrivere l’avventore alle forze dell’ordine, nessuno purtroppo ha avuto il tempo o la forza di bloccare l’aggressione.
LE CONSEGUENZE. Passano poche ore e scatta il primo arresto: Pasquale Rubino, 21enne nolano, viene preso sotto custodia con l’accusa di essere il pazzo con l’accetta che ha ridotto in fin di vita Leandra. Rubino, aiutante in una pizzeria, risulterà poi essere già noto alle forze dell’ordine per delle denunce di violenza domestica (pare abbia rotto il braccio ad un parente). Ricoverata d’urgenza al Secondo Policlinico di Napoli, Leandra viene operata immediatamente. Stamattina diverse voci sono rimbalzate per le vie di Nola, di telefono in telefono, di bar in bar. Molti davano Leandra già per morta ma chi ha avuto occasione di rintracciare i familiari ha potuto constatare l’infondatezza della notizia. Leandra non ha mollato ma resta in coma farmacologico.
LA MOBILITAZIONE. Sui social impazzano i post di rabbia e di vicinanza alla situazione di Leandra. Un’onda emotiva che si è trasformata in un’effettiva mobilitazione: per il 21 Novembre è stata già organizzata una marcia solidale denominata “Leandra potevo essere io” ed organizzata da varie associazioni e gruppi di cittadini, tra i quali Codice Famiglia, AICAST, il portale 80035 ed i membri del gruppo Facebook Noi che amiamo Nola. Una comunità intera raccolta attorno a Leandra, con un solo grido di rabbia e speranza: Leandra non mollare.
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