Sull’ex caserma “Cesare Battisti” di Nola si è a lungo dibattuto negli anni e anche nella campagna elettorale comunale per il primo turno appena trascorsa (ancora in corso per il turno di ballottaggio). Ma facciamo un po’ d’ordine andando a ritroso.
Alla fine del 2014 il Comune di Nola, al fine di promuovere iniziative di valorizzazione del patrimonio pubblico, ha presentato all’Agenzia del Demanio una proposta di recupero dell’immobile ex Caserma Battisti, attraverso il cambio di destinazione d’uso dell’area su cui essa sorge. A questo fine l’amministrazione Biancardi adottò una variante del PRG con la nuova classificazione dell’immobile come “zona territoriale omogenea G- attrezzature di interesse collettivo”, rispetto alla precedente zona omogenea H “attrezzature pubbliche di interesse comunale”.
Si ricorda che nella zona G rientrano destinazioni d’uso come:
• Edilizia scolastica (universitaria e post-universitaria)
• Edilizia istituzionale-amministrativa (sedi di forze armate, uffici pubblici)
• Edilizia sanitaria/assistenziale(case di riposo per anziani, cliniche, centri di diagnostica)
• Edilizia turistico/ricettiva (alberghi, residence, case albergo per studenti, case albergo per anziani)
• Edilizia direzionale (uffici privati, studi professionali, sale convegni, sale conferenze, sale di esposizione, musei, gallerie artistiche)
• Edilizia commerciale (esercizi di vicinato, botteghe artigiane, medie strutture di vendita, gallerie commerciali)
Nello studio di fattibilità del dicembre 2015, ideato dall’ACEN e dalla Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Napoli (ad oggi l’unico “ufficialmente” discusso e concordato con gli enti locali), l’intero complesso della ex Caserma avrebbe le sembianze del federal building, ovvero di un complesso che concentra una serie di uffici e servizi ora dispersi sul territorio cittadino. Ad affiancare la parte del pubblico c’è la quota privata, ovvero quella di spazi e di possibili funzioni quali il commercio, la ristorazione, l’artigianato, attività terziarie, culturali, formative e ricettive.
C’è da sottolineare, tuttavia, che geograficamente l’ex Caserma Cesare Battisti è situata in un’area verde ai margini del centro storico della città di Nola ed occupa un lotto di circa 18.000 mq che, con l’antistante Piazza D’Armi e lo spazio verde retrostante, detto “delle casermette”, raggiunge una superficie di circa 55.000 mq. Nell’area dell’ex stadio comunale e in quella che contiene lo scheletro del Museo della Cartapesta sono stati eseguiti importanti scavi archeologici che hanno portato alla luce le mura perimetrali di una fortezza rinascimentale. In seguito a questo studio venne aperta dall’Agenzia del Demanio e dal Comune di Nola una consultazione pubblica per accogliere altri progetti e idee da cittadini e associazioni locali sul destino da dare alla Caserma e all’intera zona di Piazza D’Armi.
Ad oggi tutto è ancora fermo, in mancanza di decisioni e in attesa di stanziamenti. Oggi i due candidati a sindaco, rimasti al ballottaggio, relativamente alla caserma Principe Amedeo propongono:
Gaetano Minieri-Coalizione Liste Civiche
Per Gaetano Minieri e la sua coalizione di liste civiche la caserma è da destinare al progetto della cittadella giudiziaria, assieme agli uffici dell’Agenzia dell’Entrate, a quelli delle forze dell’ordine e a quelli giudiziari.
Cinzia Trinchese- Coalizione Centro destra – liste civiche
La candidata Cinzia Trinchese nel programma elettorale, e più volte nel corso della campagna elettorale, ha espresso la sua astensione in merito a progetti e idee sulla caserma Principe Amedeo, soffermandosi solo sul mercato settimanale di Piazza D’Armi, che invece si vuole rendere permanente e coperto.
Restano molte incognite sul futuro di una ex caserma, protagonista anche della storia cittadina nel corso del ‘900 (famoso l’eccidio perpetrato da ufficiali nazisti dal 10 al 13 settembre 1943, passato alla storia appunto come “l’Eccidio di Nola“). Tra tutte le incognite, quella maggiore è la sua natura di bene demaniale, che rende difficile la cessione e la gestione a privati se non in specifici casi previsti dalla legge.