Nola: fioccano le polemiche, la Fondazione risponde

di Nello Cassese

L’edizione 2015 della Festa dei Gigli di Nola è finita da poco ed è stata costantemente accompagnata da polemiche dalla cittadinanza sui social ma anche da parte di noi organi di stampa. La Fondazione ha deciso per questo motivo di organizzare un confronto ieri presso la loro sede con giornalisti (erano presenti solo pochi addetti ai lavori, tra cui noi e Marigliano.net), associazioni di categoria e cittadini. A prendere la parola è stato subito il presidente della Fondazione, Raffaele Soprano:

Abbiamo deciso di organizzare questo incontro per confrontarci e cominciare al meglio l’edizione prossima della Festa. Se si può equiparare la Festa ad una battaglia, posso sinceramente dire che l’edizione 2015 è stata una battaglia vinta. Dal 2013 siamo cresciuti molto, ma ci vogliono pazienza e tempo. Abbiamo ricevuto molte lamentele sui social e dagli organi di stampa ma nessuno ha evidenziato i benefici e l’utilità delle nostre iniziative, dai totem all’illuminazione, dalle bandiere alle tribune a pagamento. Su questo ultimo punto vorrei comunicare che stiamo lavorando per far si che nella prossima edizione siano entrambe a pagamento, per offrire maggior ospitalità ai turisti. Con lo street food abbiamo estromesso ambulanti che lavoravano con prodotti scadenti ed in maniera illegale, dei quali nessuno si era mai lamentato. Stiamo lavorando da settembre per migliorare la sicurezza e la qualità dei gigli ma siamo stati paralizzati da esposti e ricorsi; stiamo lavorando inoltre a progetti che portino turisti e cittadini a vivere la Festa tutto l’anno e non solo a giugno. E’ un clima di tensione che secondo me non è fruttuoso per la nostra Festa. Siamo aperti a tutte le collaborazioni possibili, la Festa è della città; non abbiamo bisogno di “pagelle”, c’è bisogno che questo amore parlato diventi un’amore reale!

La parola è poi passata alla stampa. Il corrispondente di Marigliano.net ha chiesto chiarimenti sul ruolo del direttore artistico, mentre noi di 081news abbiamo voluto conoscere la posizione della Fondazione riguardo la durata della festa, visto che anche quest’anno si è sforato di alcune ore. A rispondere è sempre il presidente Soprano:

L’avventura del direttore artistico ci ha portato a confrontarci con De Simone, il quale ha rinunciato perchè forse non aveva abbastanza voglia e coraggio. Per quanto concerne Apolito, il maestro ha cominciato il suo lavoro solo a maggio, visti i molti intoppi fiscali, e per questo non ce la siamo sentita di legare il suo nome ad una evento che aveva ben poco del suo tocco e che poteva anche non riuscire, vi è infatti una delibera del nostro CdA che lo solleva per questa edizione dal suo incarico. La gente deve esprimere il proprio volere e il proprio gradimento, ma c’è bisogno di qualcuno che li guidi. Stiamo lavorando anche sulla qualità della musica che, secondo me, resta ancora una criticità della Festa.

La durata della Festa è costantemente attenzionata e c’è un regolamento. Solo chi vive la Festa sa quali sono i ritmi e gli intoppi ai quali si può andare incontro. Ovviamente ci vuole collaborazione da parte di tutti ma ci stiamo lavorando, penso che quest’anno abbiamo regolato bene il “tras e aiesc”. Le perdite di tempo si verificano sempre in via San Paolno, ci sono delle “incrostature trentennali” che stiamo cerando di estirpare, bisogna cambiare cultura. Inoltre quest’anno abbiamo notato delle inadempienze da parte di una delle due paranze barresi e presto la commissione legalità si incontrerà e visionerà i video.

Presenti anche cittadini e associazioni di categoria che hanno presentato delle proposte e parlato di alcuni problemi. Cittadini del Rione Salvatore hanno lamentato la presenza di un gruppo di screanzati che hanno disturbato per tre ore lo svolgimento della giornata dei comitati, senza che nessuno intervenisse. Un rappresentante del gruppo Facebook “Noi che amiamo Nola” ha presentato una lista di proposte e di problematiche da sottoporre all’attenzione della Fondazione; in particolare è stata fatta notare la poca presenza di servizi igienici per le strade, la presenza di carrettini di ambulanti tra la folla, l’aspra competizione tra le paranze e la poca collaborazione tra esse che ha portato, nello specifico, ad uno scontro verbale tra “FT” e “Trinchese” in un punto in cui per alcuni secondi molte persone si sono trovate schiacciate tra i due gigli. Anche AICAST era presente ed ha presentato le proprie proposte, in particolare è stata offerta una collaborazione alla prossima eventuale edizione del Gigli Food Festival ed è stata proposta l’istituzione di premi per i comitati, così da poter ridare significato alla Festa, che ormai sta diventando sempre più la Festa delle paranze e non delle corporazioni. Di fronte a tutte queste proposte la Fondazione ha preferito discuterne in un secondo momento, dopo altre valutazioni e verifiche, anche se il presidente Soprano ha assicurato che per la seconda edizione del Food Festival è prevista una collaborazione con le attività locali almeno del 65%. Una piccola risposta è stata data però già nella giornata di ieri dal consigliere Barbalucca, che ha affermato:

Siamo solo in 6 a far parte di questa Fondazione ed abbiamo bisogno di tutta la collaborazione possibile. Ogni consigliere ha compiti programmatici, attuativi ed operativi, questo significa che ci siamo sia in fase di programmazione, di attuazione ma anche durante la domenica della Festa, in mezzo alle strade. Stiamo lavorando inoltre ad un museo aperto tutto l’anno per attirare turisti non solo a Giugno; vorremmo inserire le migliori esperienze artistiche riguardo i rivestimenti, quelli che rappresentano al meglio il Giglio.

La Fondazione venne istituita quasi 3 anni fa per estromettere la politica dalla Festa dei Gigli. Ad oggi possiamo notare che, se non condizionato, il lavoro della Fondazione è a volte almeno fortemente oscurato dalle azioni della politica. Caso lampante è quello del Gigli Food Festival, che in effetti è stata ad un certo punto una battaglia tra amministrazione ed opposizione, un evento che la classe politica nolana ha affrontato con poca trasperenza e molta fretta. Ancora oggi alcuni dubbi al riguardo persistono: perchè la collaborazione con le attività locali è prevista solo dal secondo anno? Perche così poca trasparenza e fretta? E’ quantomeno giustifiabile supporre che ci possano essere altri interessi, lontani dal semplice amore per la Festa. Una cosa è certa: si può cambiare e si può collaborare, si può migliorare. Stampa e Fondazione potrebbero essere, se usati bene, dei validi strumenti per impedire che la Festa finisca in mano a pochi.

di Nello Cassese

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