Nola piange un’ulteriore vittima del coronavirus, l’ennesimo padre di famiglia, un’altra persona perbene. È la ventunesima ufficiale, seppur non sia stata ancora inserita nel report ufficiale del Comune. 21 anime, troppe per continuare a credere che sia ancora tutto falso, che si possa ancora scherzare. Così come gli altri, in silenzio e nel doloroso stupore generale, se ne è andato anche Giancarlo Donato. 62 anni, dottore biologo del centro trasfusionale a Caserta, città che lo ha ospitato anche per il ricovero, 20 giorni in un letto d’ospedale. Nessuna patologia pregressa, una vita regolare e attenzioni del caso. Il destino però è stato avverso e il virus non gli ha dato scampo, nonostante tutti i tentativi provati dai dottori. Il Covid-19 strappa alla comunità di Nola un altro padre di famiglia, un’altra persona umile e disponibile, fulcro di nuclei familiari che ora potranno viverlo solo nei bei ricordi e nei suoi valori che gli ha trasmesso. Lascia una moglie e due figli. Resta la consapevolezza che la negazione dell’emergenza, in questi mesi più di prima, non potrà che essere una semplice utopia. Nel frattempo, Nola dice addio ad un altro dei suoi figli.
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