Il Comune di Nola sarà commissariato? Sicuramente almeno il rischio c’è e ciò è attestato da una nota ufficiale con la quale alcuni grillini hanno chiesto al Ministro dell’Interno che si faccia luce sui rapporti tra criminalità organizzata e amministrazione comunale. L’interrogazione è stata postata anche sul profilo Facebook della comunità M5S di Nola e, sempre sul noto social, è arrivata la risposta dell’amministrazione comunale. Partiamo con ordine, i grillini Nuti, Colonnese, Fico, Uva, Dadone e Luigi Di Maio presentano la seguente interrogazione a risposta scritta:
“premesso che:
il comune di Nola ha affidato per anni e continua ad affidare, tramite gare d’appalto ovvero affidamenti diretti, la gestione delle aree comunali adibite a parcheggio a pagamento per auto motocicli e ciclomotori. Da alcuni fatti di cronache, da quanto emerge da sentenze giudiziarie e rivelazioni di pentiti, emergerebbe un quadro piuttosto complesso e a tratti non chiaro, in special modo in relazione ai legami tra le società che hanno gestito le aree comunali adibite a parcheggio a pagamento a Nola e la criminalità organizzata di tipo mafioso; dalle sentenze a carico di Vincenzo Cavallaro e Giuseppe Iovino, risulta, infatti, che dal 2002 ai 2006 la gestione delle aree comunali adibite a parcheggio a pagamento per auto motocicli e ciclomotori del comune di Nola è stata affidata, tramite gara d’appalto e successivamente tramite proroga alla società C.G.M. Gestione Servizi srl riconducibile al signor Vincenzo Cavallaro, legato, tramite Giuseppe Iovino, al clan camorristico dei Russo. Dal 2005 la gestione delle aree comunali adibite a parcheggio a pagamento è stata affidata alla società Terzo Millennio snc la quale avrebbe subìto minacce di tipo mafioso da parte del clan Russo su per conto di Vincenzo Cavallaro, al fine di ottenere la disdetta del contratto in essere con il comune di Nola a proprio vantaggio. Solo poche settimane fa, da quanto emerge da una ordinanza della direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha portato all’arresto di 9 persone legate al clan Di Domenico, l’imprenditore che ha gestito direttamente i parcheggi a pagamento dal 2002 al 2005 ha confessato di aver assunto una persona su indicazione del clan Russo a cui pagava una tangente tra i 1.500 e 1.000 euro al mese mentre ammontava a circa 1.000 euro al mese la tangente che veniva pagata al clan Di Domenico; successivamente, dal settembre 2011 ad oggi il servizio è stato affidato, inizialmente tramite un primo affidamento temporaneo semestrale e dopo tramite continue proroghe, alla società AM Parking: il proprietario, il signor Salvatore Musella avrebbe utilizzato la propria società per reinvestire somme derivanti dalle attività delittuose dei clan camorristico Contini; per questo motivo la società è stata sequestrata nel gennaio 2014 ed ha svolto in proroga e sotto amministrazione giudiziaria, la gestione delle aree comunali adibite a parcheggio. Dopo le proroghe all’AM Parking sotto amministrazione giudiziaria, la gestione delle aree comunali adibite a parcheggio a pagamento è stata affidata il 1o ottobre 2014 al consorzio Atena con un contratto triennale, la quale è stata accusata di esercitare la gestione in maniera non corretta e per tale ragione è stata richiesta la risoluzione del contratto. A Nola, come riportano numerosi organi di informazione, è molto diffuso il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, in special modo nei periodi in cui la gestione del servizio non è risultata affidata ad alcun soggetto e soprattutto durante il periodo estivo e in particolar modo durante la festa dei Gigli che si tiene nella seconda metà di giugno di ogni anno, i quali sono notoriamente legati alla criminalità organizzata. Un’altra società, che gestiva servizi per il comune era stata oggetto di presunte infiltrazioni mafiose: la società School Bus con sede ad Afragola, solo un mese dopo il sequestro avvenuto a gennaio 2014 dell’AM Parking, ha infatti ricevuto un’interdittiva antimafia «per tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata tendenti a condizionare le attività della società» ed il comune ha dovuto provvedere alla revoca del contratto in essere con tale società; nel luglio dello stesso anno l’interdittiva è stata poi revocate.”
Le accuse dei pentastellati si spostano poi sulla gestione del bilancio del Comune di Nola:
“l’amministrazione comunale di Nola, inoltre, negli ultimi anni ha evidenziato una gestione finanziaria poco oculata, tant’è che la Corte dei conti chiese chiarimenti nel luglio 2012 all’amministrazione del comune di Nola in merito al Rendiconto 2010 e al bilancio di previsione 2011, in quanto il comune si trovava in una situazione di deficit strutturale, con il rischio, secondo gli interroganti, che si possa concretizzare a breve uno stato di dissesto finanziario. Nel gennaio 2011 sono stati arrestati alcuni imprenditori operanti nell’area nolana e un funzionario degli uffici giudiziari di Nola il quale aveva agevolato due aziende nell’assegnazione di contratti di lavoro per conto del comune di Nola e utilizzava, talvolta, il personale in servizio all’amministrazione comunale presso gli uffici giudiziari, anche in straordinario, per lavori nella sua abitazione o in altri edifici. Recentemente, un’altra indagine giudiziaria riguardante il comune di Nola ha destato grande scalpore nell’opinione pubblica, riguardante falsi mandati di pagamento ai danni dell’amministrazione, che ha portato all’arresto nel novembre del 2013 di tre funzionari del comune medesimo e di un imprenditore locale, i quali avrebbero sottratto alle casse comunale più di 1,3 milioni di euro: due dei tre funzionari sono stati successivamente condannati in primo grado mentre è ancora in corso il procedimento a carico dell’imprenditore.”
A questo punto i 6 politici del M5S pongono l’attenzione sulla recentissima inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Nola Gianpaolo De Angelis:
” il comune di Nola è attualmente amministrato dalla giunta guidata dal sindaco Geremia Biancardi, il quale ha vinto le elezioni comunali del 2009 a capo di una coalizione di centro destra, mentre alle elezioni comunali tenutesi del 2014 ha ottenuto quasi il 44 per cento dei voti al primo turno, vincendo successivamente al ballottaggio. Nel marzo del 2015 Gianpaolo De Angelis, assessore con delega all’urbanistica e ai trasporti al comune di Nola, è stato arrestato con l’accusa di associazione criminale di tipo mafioso, poiché, a quanto emerso dalle indagine, avrebbe svolto dal 2006 al 2011 il ruolo di prestanome consapevole e compiacente del clan camorristico dei Fabbrocino, molto influente nell’area nolana, nella società GIFRA srl e, contemporaneamente, le forze dell’ordine hanno perquisito alcuni uffici del comune medesimo. Secondo quanto emerge dall’ordinanza di arresto su richiamata, N. G.I.P 8674/14 del tribunale di Napoli – ufficio per le indagini preliminari, Gianpaolo De Angelis avrebbe avuto ulteriori stretti rapporti imprenditoriali con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata mafiosa, sanciti da alcune indagini delle forze dell’ordine: in particolare, nell’ambito di un procedimento penale risalente al 2003 (p.p. 26026/03 RGNR), emergevano rapporti imprenditoriali, economici e finanziari con i fratelli Pacia, contigui al clan Cava, altro clan influente nel nolano; nell’ambito del medesimo procedimento, è emerso che De Angelis era stato socio di maggioranza della M.A.D. srl, in società con Aniello Nicola Maria Rosa Mari, amministratore unico della suddetta società e membro del clan Cava; inoltre, come si rileva dalla sentenza n. 2580/08 Reg. Sent. del tribunale di Napoli, De Angelis avrebbe avuto partecipazioni nella Pharma Building srl, assieme a Antonio Muzio, soggetto fiduciario del boss Marcello Di Domenico e favoreggiatore della sua latitanza. Secondo fonte certificata CERVED, inoltre, Gianpaolo De Angelis sarebbe amministratore unico della società Progettazioni & Costruzioni srl in sigla PROGE.CO srl, nei confronti della quale è stata emessa in passato un’informazione interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Caserta (n. 1094/12b.16/ANT del 20 dicembre 2011) e che risulterebbe attualmente essere società fornitrice della pubblica amministrazione; secondo gli interroganti, erano dunque noti i legami imprenditoriali tra De Angelis e la criminalità organizzata mafiosa locale al momento in cui è stato nominato assessore del comune di Nola.”
Infine, i grillini chiamano in causa gli ultimi risvolti giudiziari e le rivelazioni di alcuni arrestati dei clan Di Domenico:
“si rammenta che la pubblica amministrazione ha il compito di assicurare il buon andamento delle gare d’appalto e degli affidamenti diretti che compie, ivi inclusa la verifica dei requisiti dei soggetti aggiudicatori: a tal fine si evidenzia come l’espletamento delle gare d’appalto e l’affidamento diretto di servizi, così come la gestione contabile del comune, anche in relazione a quanto esposto in premessa e al di fuori di ogni ragionevole dubbio, secondo gli interroganti, mostrano caratteristiche tali almeno da essere suscettibili di verifiche da parte delle autorità competenti. La gravità delle infiltrazioni camorristiche nell’area nolana è stata attestata più volte nel corso degli ultimi anni dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, e, non da ultimo, da varie inchieste giudiziarie; Nola, si trova infatti all’interno della cosiddetta Terra dei Fuochi. Marcello Di Domenico e Salvatore De Martino, collaboratori di giustizia, in precedenza a capo del clan di camorra Di Domenico molto attivo nell’area nolana, hanno rivelato la presenza di pesanti infiltrazioni e commistioni tra criminalità organizzata di tipo mafioso e le istituzioni locali dell’area nolana; le loro testimonianze, a riprova della loro credibilità, hanno già consentito alle forze dell’ordine l’arresto di numerosi esponenti della criminalità mafiosa locale. Ad avviso degli interroganti, vista la gravità delle infiltrazioni mafiose nell’area nolana e poiché emergono da quanto esposto collusioni tra vincitori di alcuni appalti e affidamenti diretti di servizi da parte del comune di Nola e alcuni clan camorristici, tale verifica dovrebbe inoltre accertare presunte infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale di Nola.”
Prontamente è arrivata anche la risposta dell’amministrazione Biancardi sul profilo ufficiale Facebook:
“L’interrogazione dei grillini sul Comune di Nola? Siamo ai limiti della calunnia o della farneticazione. Il Ministero dell’Interno ha smentito le fandonie dei poco informati pentastellati: il monitoraggio quotidiano della Prefettura, che noi auspichiamo sia sempre più stringente, ha rilevato che non esiste alcun presupposto per l’invio di una commissione d’accesso, a testimonianza della condotta dell’amministrazione comunale, sempre ispirata alla trasparenza ed all’affermazione della legalità: così il sindaco di Nola Geremia Biancardi”
Il clima di caos a Nola non si è ancora placato. Tra sicurezze e dubbi, note giudiziarie ed interrogazioni, progetti arenati e scarcerazioni, non c’è dubbio che la confusione è ancora molta. Ciò che è certo è che il Biancardi Bis non ha riscosso pieno consenso in questi primi mesi di governo e di gatte da pelare ne ha avute non poche. Ai cittadini di Nola, verrebbe da dire le vittime per eccellenza di questa pazza storia, non resta che aspettare.