“In questo luogo suggestivo, un parco totalmente fruibile, i cittadini potranno vivere la loro quotidinaeità tra storia ed arte”, con queste parole il sindaco Biancardi inaugurava in maniera entusiasta il parco archeologico urbano di Nola circa due anni fa. Struttura polifunzionale, 10000 mq, 200 posti a sedere e 150 posti auto. 2 anni di vita però in cui, salvo qualche spettacolo di facciata per compiacere il mecenate di turno, il parco è rimasto praticamente abbandonato alla natura, ai rifiuti e all’indifferenza delle istituzioni, che hanno provveduto a vestirlo a festa solo quando era occasione. In una nostra visita del 17 dicembre scorso il parco ospitava solo rifiuti di ogni genere ed era teatro di una insopportabile solitudine. Alcune settimane dopo sarebbe stato sede del Presepe vivente, tanto osannato e pubblicizzato. Oggi, dopo circa 5 mesi la situazione è anche peggiorata: parcheggio ancora chiuso, erbacce che hanno preso le sembianze di una flora amazzonica, struttura chiusa, graffiti, rifiuti, cicche e porte chiuse, il tutto raffigurato dalle foto scattate stamattina. La fruibilità, decantata dall’amministrazione come “quotidiana”, è invece solo elitaria e, come dimostrano le foto, chi vuol passare dei momenti di relax è costretto a farlo all’esterno; inoltre, come accaduto stamane (non vi sono foto per motivi di privacy), scolaresche di bambini sono costretti ad ammirare l’area (oggi uno scempio) solo dall’esterno, non avendone accesso. Storia, arte, verde, cultura. Nulla di questo fa parte del parco archeologico urbano di Nola, nè la cittadinanza ha ricevuto benefici da questa istallazione. Siamo sicuri che a breve l’area sarà riassestata, verrà riaperta al pubblico (o almeno ad un pubblico) e il parcheggio sarà di nuovo utilizzabile. Nel frattempo, nella città delle opere incomplete e dimenticate, non ci resta che immaginare cosa potrebbe essere realizzato in tutta quella giungla, se un giorno si riuscisse davvero a renderla accogliente e fruibile quotidianamente.