Dopo decenni tornano a casa gli Angeli di Domenico Antonio Vaccaro, noto scultore del ‘700 che aveva realizzato gran parte delle opere delle cappelle laterali della chiesa di Santa Maria del Plesco di Casamarciano, compresi proprio questi putti. Grazie ad un lavoro impeccabile dell’Ufficio Diocesano di Nola, della Soprintendenza e ddl Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, le opere sono state ritrovate in tutta Italia e restituite alla Diocesi di Nola in forma pubblica in un evento nel salone dei medaglioni organizzato con la collaborazione dell’associazione Meridies.
“Oggi è una giornata di gioia, ritornano gli angeli – ha detto la dott.ssa Antonia Solpietro, Ufficio Beni Culturali Diocesi di Nola – Il Plesco era stato rivisitato proprio dal Vaccaro nel ‘700 ma poi nel tempo era stata abbandonata al degrado e alle razzie. Voglio ringraziare il Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ed il Museo Archeologico che stanno contribuendo a riportare vita nella chiesa di Santa Maria del Plesco. E’ stato portato avanti un lavoro certosino e siamo fiduciosi che riusciremo a ritrovare anche gli altri due angeli della collezione. Il lavoro infatti non finisce qui, renderemo queste opere vive e fruibili a tutti. Ringrazio anche l’associazione Meridies che è la costola dei nostri progetti“.
“Oggi è davvero una giornata di festa, celebriamo il recupero – ha aggiunto la dottoressa Teresa Elena Cinquantaquattro, Soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli – Restituire un’opera d’arte alla popolazione significa restituire un pezzo di storia e contribuire al rilancio economico sociale del territorio, i luoghi di cultura sono fondamentali per questi processi. Il Nucleo di Tutela Patrimonio Culturale dei carabinieri è stato sempre un nostro valido alleato, vi ho trovato persone competenti e piene di entusiasmo. A loro dico grazie“.
“Voglio ringraziare tutto lo staff della dottoressa Solpietro per il successo che abbiamo raggiunto – ha affermato Michelangelo Lobuono, Comandante Maggiore del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale – L’indagine è partita circa un anno fa e rientra nella nostra attività quotidiana che in media ha un 5% di pieno successo. Non è un lavoro semplice, siamo circa 1300 ma abbiamo creato da 50 anni un sistema che ora esportiamo nel mondo. L’indagine in questione è partita dopo un controllo in un negozio di antiquariato a Roma, i miei uomini avevano notato qualcosa che non andava e, triangolando le immagini d’archivio con le foto delle opere, abbiamo capito che eravamo sulla strada giusta. Siamo andati alla ricerca dei flussi di vendita e abbiamo trovato le altre opere a Palermo prima e a Crema dopo. Avremmo restituito le opere già a inizio anno se non fosse stato per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Noi siamo privilegiati, non siamo scienziati ma lavoriamo con il bello e abbiamo a che fare con tantissimi professionisti. E’ un lavoro di squadra, ci impegneremo ora per ritrovare gli altri due pezzi della collezione. Per noi oggi è come se avessimo riportato dei bambini nella loro comunità“.
“E’ bello ritrovarsi in queste occasioni molto significative – ha chiosato il vescovo di Nola, mons. Francesco Marino – E’ doveroso ringraziare il Nucelo di Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, grazie di cuore. Vorrei però sottolineare il significato spirituale che questo ritrovamento ci rimanda. Gli angeli segnano la vicinanza di Dio verso ognuno di noi. Dio porta a termine un percorso di salvezza e le nostre chiese, non a caso, sono piene di angeli. Tutto questo ci richiama ad un senso di responsabilità verso gli altri, l’uomo è chiamato a contribuire alla salvezza di chi gli è di fianco. Le persone non devono essere singole ma fare rete ed aiutarsi, è questo il mio auspicio“.