“NERVE”: un’adrenalitica trasposizione ci fa riflettere sulla trappola del web

di Vittorio Paolino Pasciari

NERVE è un film di genere thriller-azione-avventura del 2016 diretto da Henry Joost e Ariel Shulman ed è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo scritto da Jeanne Ryan e pubblicato nel 2012. Il cast è formato da Emma Roberts (Venus “Vee” Delmonico), Dave Franco (Ian / Sam), Emily Meade (Sydney), Miles Heizer (Tommy), Kimiko Glenn (Liv), Machine Gun Kelly (Ty), Samira Wiley (Kween) e Juliette Lewis (Nancy Delmonico). Prodotto con un budget di 19 milioni di dollari, la pellicola ha ottenuto un incasso totale di circa 85,3 milioni risultando un buon successo di botteghino mentre la critica ha espresso pareri generalmente favorevoli con il 67% di recensioni positive per un voto di 5,78/10 sul sito Rotten Tomatoes seguito da un punteggio di 58/100 su Metacritic.

TRAMA New York, Usa 2016. Vee Delmonico è una studentessa modello dell’ultimo anno delle superiori che si è stancata di rimanere sempre in disparte. La maturanda desidera lasciare casa propria, Staten Island, dove vive con la madre Nancy e quando ottiene l’ammissione al California Institute of Arts non ha il coraggio di rivelare le sue intenzioni alla madre, ancora in lutto per la morte del fratello maggiore di Vee. Quando i compagni di scuola, capeggiati dall’estroversa e ambiziosa Sydney, incoraggiano Vee a partecipare ad un popolare social game, il NERVE, la timida ragazza decide di iscriversi, anche solo per provare quello che in apparenza le sembra un gioco innocuo e divertente. Ma presto il divertimento sul web, culminato con la conoscenza di Ian, affascinante quanto misterioso giocatore, si rivela una trappola che risucchia tutti, concorrenti e spettatori, nel vortice adrenalinico della competizione, della fama e dei follower che spinge a sfide sempre più rischiose. E quando Vee apre gli occhi sul reale pericolo, per sé stessa e per tutti, rappresentato da NERVE la situazione prenderà una piega sempre più inquietante che coinvolgerà tutti in una lotta per la sopravvivenza per smascherare e sconfiggere i criminali che operano nel dark web.

“Spettatori o Giocatori”

ANALISI L’azione che scorre veloce è il punto di forza e forse anche il punto debole di una trasposizione che in nome dell’emozione sfrenata rischia di lasciare buchi nella presentazione ed evoluzione dei personaggi che se sviluppati a dovere avrebbero reso la trama più lunga ma di gran lunga più intrigante. Fin da subito lo spettatore viene calato nel contesto di riferimento: un’adolescenza segnata dall’uso e soprattutto dall’abuso del web che rinnega una realtà troppo grande da affrontare senza il sostegno vero di amici e familiari.

Ad un occhio attento non potrà sfuggire una divisione in due momenti a scandire la vicenda: l’inaspettato, inziale ed apparente riscatto attraverso l’entusiasmo di emozioni sul filo del rasoio per sfuggire alla routine; la successiva, traumatica, allucinante scoperta della trappola dietro il gioco che conduce ad una lotta per la sopravvivenza. Le interpretazioni oscillano fra spontaneità e forzatura, la regia punta molto sulla schietta rappresentazione della follia di rischiare la vita in nome di un like e del demone-denaro che viene rivelata e sconfitta attraverso antieroi / deus ex machina ed un lieto fine che risulta forzato più che inaspettato a lettori che sicuramente preferiranno il libro al film.

GIOCATORI… Il romanzo di genere thriller-young adult scritto da Jeanne Ryan è stato pubblicato nel 2012 ed in Italia è uscito nel 2017, traduzione di Ilaria Ghisletti per Newton Compton Editore. L’opera si presenta come una storia adrenalitica che – parole testuali dell’autrice – vuole condurre il lettore in un viaggio mentale che spinge a porsi delle domande sugli effetti della popolarità offerta – per non dire spacciata – dai reality show e dai reality games.

I due registi della trasposizione cinematografica del libro, il tedesco Henry Joost e l’americano Ariel “Riel” Schulman, avevano già affrontato tematiche simili nel 2010 (Catfish) e avevano definito questo loro interesse come l’intenzione di mostrare come Internet non sia né uno strumento positivo né uno strumento negativo, tutto dipende da come lo si usa. Chi ha letto il libro non potrà non rimproverare, giustamente e legittimamente, l’eccessiva e palese insistenza dei registi sulla vicenda personale, fra romanzo generazionale e romantico all’inizio, della protagonista femminile che mitiga il tono paranoico e brutale – con tanto di finale sospeso – delle pagine che puntano al thriller di denuncia dell’uso sconsiderato e perverso del web e della corruzione di soldi facili e di popolarità ottenuti a rischio della vita propria e soprattutto degli altri.

…O SPETTATORI   Seppur mitigata dai tempi ridotti ad una sola notte e da una storia d’amore costruita sull’adrenalina, risulta presente nella trasposizione la critica e la denuncia della mentalità di gruppo dei coetanei che nell’anonimato della rete si trasformano in carnefici dei loro simili perché corrotti dall’avidità e dalla popolarità. L’attenzione dei registi rivolta agli sport estremi e a sfide sempre più assurde descrive in maniera schietta e inquietante l’irresponsabilità di chi mette in pericolo sé stesso e gli altri in nome di un nichilismo che punta solo al successo di un like e di un conto che cresce a prezzo della vita.

In una realtà in degrado totale dominata dalla paura, dall’ignoranza, dal demone-danaro e dall’apparenza di una realtà costruita con pixels come scudo contro una crescita vera – che avviene fuori da schermi e mura! – è un dovere ricordare ai genitori, sempre troppo distratti o troppo opprimenti, e ai figli, sempre troppo repressi e troppo insicuri, l’utilità ma anche i rischi che offre la tecnologia: non è la macchina il problema, ma chi la usa e la fa usare senza aver letto e insegnato le istruzioni. Il gioco è bello quando dura poco, la vita è una sola e non va sprecata per sentirsi parte di un gruppo di followers che non vedono la persona, e soprattutto l’anima, oltre il profilo sullo schermo.

 

DRAMMA CHE FA RIFLETTERE.

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