Naufragio nel Mediterraneo: “Lasciati a morire nel giorno di Pasqua”

di Redazione Zerottouno News

Lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono. 250 persone erano alla deriva da ieri su 4 gommoni. Oggi avvistamenti Frontex li riportano ancora in mare e uno capovolto. Naufragato con le persone a bordo“. Lo denuncia l’ONG Sea Watch. In poco più di 24 ore 4 gommoni si sono ritrovati alla deriva nel Mediterraneo, senza aiuti governativi e soccorsi. Secondo l’ONG, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera avrebbe fatto un giro di ricognizione trovando ancora lì i barconi. Una delle imbarcazioni, con a bordo circa 80 persone,  era capovolta e questo può far presagire una nuova tragedia in mare. Il tutto avveniva mentre si festeggiava la Pasqua e il Papa invocava alla solidarietà.

Il coronavirus tiene in stallo il mondo intero ma l’emergenza migranti non si ferma. A Pozzallo nelle ultime ore un barcone è arrivato miracolosamente intatto a terra con 101 migranti, ad annunciarlo è il giornalista Sergio Scandura. Stessa fortunata sorte per un barcone con 77 migranti che in mattinata è arrivato sulle coste siracusane. Soluzione trovata anche per i 150 migranti salvati dalla Alan Kurdi circa una settimana fa, la ONG Sea Eye ha infatti comunicato che le persone a bordo saranno trasferite su un’altra nave al largo della Sicilia e poi messi in quarantena.

La situazione resta delicata in Italia, dove la Protezione Civile ha risposto con un ulteriore decreto a quello interministeriale firmato dai ministri della Salute, degli Interni, dei Trasporti e degli Esteri. Il suddetto decreto dichiarava i porti italiani non più sicuri per via dell’emergenza sanitaria, vietando l’accesso alle navi battenti bandiera straniera che hanno svolto operazioni di salvataggio al di fuori dell’area SAR italiana (e quindi le ONG straniere). Con questo nuovo decreto firmato da Borrelli, invece, si prevede che per i migranti arrivati  fino alle coste italiane saranno predisposte delle strutture per la quarantena sulla terraferma, facendo  ricorso alle navi solo nel caso in cui non ci siano altre possibilità. A occuparsi della quarantena dei migranti saranno la Protezione Civile, la Guardia Costiera e la Croce Rossa. Discorso a parte quello per la redistribuzione, non ancora normata dai decreti ma a cui necessariamente dovrà partecipare l’Unione Europea, ora più che mai.

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