Addio sogni di gloria. Oppure arrivederci, a seconda dei casi, dell’umore in questione. Neppure il più convinto degli ottimisti, però, riuscirebbe a sorridere dopo il 3-1 di Udine, con conseguente allungo a +6 in classifica della Juve e, soprattutto, l’espulsione di Higuain (doppio giallo) con reazione successiva che rischia di comprometterne il finale di stagione: si parla, per lui, di tre turni di squalifica minimi dopo il contatto fisico con l’arbitro Irrati ed altre frasi rivolte al fischietto di Pistoia.
BESTIA NERA – Resta l’amaro in bocca per un campionato straordinario stoppatosi allo stadio Friuli, bestia nera, laddove non si vince – pensate – dal 2007: 0-5 con gol di Lavezzi (doppietta), Zalayeta, Domizzi e Sosa. Da allora solo magre figure, pareggi stentati o sconfitte nette, come ieri, contro una squadra agguerrita e in palla, rapida di testa e di pensiero, maggiormente convinta di poter raggiungere l’obiettivo salvezza, guidata in panchina da un tecnico come De Canio che, ospite fisso nelle tv locali napoletane, ha imparato a conoscere pregi e difetti di Maurizio Sarri. Che ieri, purtroppo, ha commesso più errori del solito, schierando i “soliti undici” nonostante le precarie condizioni fisiche di qualcuno, Insigne e Ghoulam su tutti. Ma anche Hamsik e Koulibaly, ad esempio, hanno offerto prestazioni scialbe con errori su errori.
BLACKOUT – Il primo lo commette il senegalese in area, quando stende Badu permettendo a Bruno Fernandes (doppietta) di realizzare il primo dei due rigori: il secondo lo aveva parato Gabriel, che ha però dilapidato il miracolo tecnico offrendo a Zapata, con un assist involontario, la palla per il 2-1 del portoghese. In precedenza era stato ancora Higuain ad esultare: 30esimo gol in Serie A, superato Cavani, record assoluto in un campionato. Non è servito. Perché nella ripresa ci ha pensato Thereau ad inchiodare il Napoli, col guizzo del definitivo 3-1 dopo sprint sulla destra di Widmer mentre Ghoualm, suo dirimpettaio, restava a guardare. La reazione del Napoli non c’è, anzi c’è ma è rabbiosa e coinvolge il solo Pipita, che riceve due gialli generosi e si scatena, protesta con l’arbitro e va su tutte le furie, calmato solo parzialmente dai suoi compagni: quando esce dal campo sarà ormai troppo tardi. La partita è già finita. E forse anche la stagione in chiave scudetto.