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Il fascino di Parigi può attendere, una città stupenda che accoglierà la Champions quando sarà giunto il momento, esattamente mercoledì prossimo, e che ora resta sospesa, con la Torre Eiffel sullo sfondo e i campioni del Psg in vetrina. C’è prima l’Udinese sul cammino del Napoli, solo teoricamente una passeggiata di salute, realmente un ostacolo da superare con astuzia, con l’undicesima formazione diversa scelta da Carlo Ancelotti, con l’orgoglio di una squadra che gareggia con gli altri – la Juve è distante ma non lontanissima – e un po’ anche con se stessa, con una crescita che è stata esponenziale ma non dovrà interrompersi proprio ora, sul più bello.
Due lunghe settimane d’astinenza prima del ritorno al calcio, quello vero. Ancelotti ha accolto i reduci dagli impegni con le Nazionali, ha consolato chi è rientrato deluso, s’è complimentato con chi lo ha fatto divertire – vedi Mertens in gol col Belgio o Fabian con l’Under 21 spagnola – e ora affiderà al campo, ai prossimi allenamenti, valutazioni e verdetti sull’undici da schierare sabato sera alla Dacia Arena, in un gioiellino di stadio che abbraccerà almeno mille tifosi napoletani provenienti ovunque, specialmente dalla Campania.
Udinese-Napoli sarà Velazquez contro Ancelotti, il nuovo che avanza e l’eterno vincitore, De Paul contro Zielinski, Fofana contro Allan, Lasagna contro Milik a riempire un sabato di calcio che saprà d’antipasto con vista sul futuro, semplicemente una tappa, la nona di campionato, prima del prestigioso appuntamento europeo. Eccola che ritorna, la magia della Champions. L’eco di una dolce musichetta, la bellezza di Parigi, l’ingresso al Parco dei Principi e quella sfida al Psg, dunque anche all’intramontabile Cavani, che riempie il cuore, affolla la testa, ribella la mente: c’è l’Udinese alle porte, non è ancora il momento di spingersi troppo oltre.
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