La “buona scuola” per ora non ha portato proprio niente di buono. E’ di 8 feriti circa il bilancio dei feriti tra manifestanti (studenti e docenti hanno marciato fianco a fianco) e forze di polizia che oggi si sono scontrati durante il corteo che ha attraversato le vie del centro storico di Napoli. Da via Medina a piazza Municipio, con tappa straordinaria la Questura di Napoli.
Dopo l’ennesima riforma scolastica, sono scoppiati focolai di protesta in varie città italiane e a Napoli, così come a Milano, si sono riscontrati incidenti con feriti. A Napoli sarebbero circa 8 i feriti: 4 poliziotti, due manifestanti e due studenti che hanno rifiutato le cure sul posto e si sono presentati in ospedale in un momento successivo. Dai video caricati sul sito web del Mattino, un gruppo di manifestanti alla testa del corteo era armato di caschi e di scudi rudimentali. Le cariche di alleggerimento da parte della polizia sarebbero avvenute all’altezza di Piazza Trieste e Trento, mentre nei pressi di Palazzo Reale sarebbero state esplosi petardi e fumogeni. Secondo quanto trapelato dalla Digos, il corteo non era autorizzato. Durante gli scontri due giovani sono stati presi in custodia e portati in Questura, dove poco dopo il corteo si è spostato per protestare contro questi due fermi.
La “buona scuola”, o legge 107, è l’ultima riforma del sistema scolastico del nostro Paese e, in sintesi, porterà le seguenti novità:
– tra le assunzioni di docenti precari ci saranno anche gli idonei del concorso 2012;
– la nuova regola della chiamata diretta dei docenti da parte del preside sarà valida dal settembre 2016;
– il piano dell’offerta formativa sarà elaborato dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, e approvato dal consiglio di istituto;
– il numero dei componenti dei comitati scolastici per la valutazione dei docenti è aumentato: ai due rappresentanti dei genitori e ai tre rappresentanti dei docenti si aggiunge un membro esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale;
– si prevedono criteri per la valutazione, ogni tre anni, dei dirigenti scolastici, che saranno esaminati da ispettori esterni sul miglioramento del servizio scolastico e sulle competenze gestionali e organizzative; si introduce un limite massimo per le erogazioni liberali in denaro alle scuole;
sono state soppresse le disposizioni concernenti l’insegnamento relativo alla scuola primaria presso gli istituti penitenziari.
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