Critiche, mugugni, consigli, pareri, opinioni, consensi. Maurizio Sarri è come un treno in corsa verso il proprio destino. Ad intralciarne il cammino spedito ostacoli da dribblare senza indugi, gli stessi che l’allenatore del Napoli ha provato ad evitare ieri, in conferenza stampa, alla vigilia del debutto in Europa League contro il Brugge (ore 19). Via il dente via il dolore: “Maradona? E’ un idolo, andavo a vederlo in ritiro. Il fatto che mi conosce è motivo d’orgoglio, proverò a fargli cambiare idea”.
In che modo? “Col lavoro, con l’impegno, con l’applicazione, con la cazzimma. Dalla mia squadra voglio più personalità, ma sono fiducioso sulla crescita e sul fatto che a breve potremo esprimerci con maggiore continuità. Fino a questo momento abbiamo giocato tre partite in cui non abbiamo raccolto quanto meritavamo. Abbiamo espresso un buon gioco, migliorando e crescendo di gara in gara. Attualmente sono più interessato alle prestazioni che ai risultati, il cammino è lungo. Certo, una vittoria potrebbe aiutarci…”.
Emozionato per il debutto in Europa? “Onestamente non ci sto pensando, probabilmente quando scenderò in campo sì. Ora sono solo concentrato sulla gara. L’Europa League è una competizione lunga, strana e complicata. Quello che posso dire è che ce la metteremo tutta per passare il girone e qualificarci al turno successivo”.
Peccato che il San Paolo sarà quasi deserto… “Non credo ci sia un distacco tra tifosi e società, probabilmente i motivi sono altri. I napoletani hanno un amore immenso per la loro squadra e sono pronti a superare qualsiasi ostacolo pur di seguire la maglia azzurra. Sta a noi dal loro il giusto entusiasmo e farli tornare al San Paolo. Se riuscissimo ad esprimerci con continuità come nel primo tempo contro la Samp, allora vedremo sempre uno stadio caldissimo e pieno di passione”.
Al Castellani, nel secondo tempo, la squadra era schierata col 4-3-3. E’ un modulo che riproporrà anche col Brugge? “Stiamo provando varie soluzioni, di sicuro non lo escludo. Sceglierò il modulo in base ai calciatori che ho a disposizione, ma non esiste uno schieramento vincente, anzi questo aspetto lascia il tempo che trova. A determinare le vittorie sono i movimenti, gli accorgimenti e la forza dei giocatori”.
A proposito di giocatori, Valdifiori domenica è apparso piuttosto in difficoltà a livello fisico. E’ preoccupato? “No, assolutamente. Inizia spesso così, con poca brillantezza, ma poi si riprende alla grande. E’ un fine palleggiatore, ha grande velocità di idee che ora fatica ad esprimere, ma presto vedrete il vero Valdifiori e per fortuna ho anche Jorginho che sta crescendo tanto”.
Come giudica il lavoro della difesa? “I ragazzi in allenamento mostrato dedizione e applicazione notevole, sono fiducioso. I gol che subiamo non dipendono solo da problemi tattici di movimento, ma di atteggiamento mentale che va cambiato. Domenica Albiol ha fatto una buona gara ed ha subito anche errori di altri. Tra i centrali è quello che sta crescendo di più tatticamente. Sul primo gol di Saponara non basta essere solo veloci, neppure Koulibaly avrebbe potuto far nulla”.
A proposito di Koulibaly, lo vedremo in campo contro il Brugge? “Chissà. E’ rientrato giovedì sera stravolto dopo 18 ore d’aereo dal Sudafrica. Venerdì era molto stanco. Lui può diventare un top, ma fa ancora tanti errori. Se impara tre movimenti può essere da Barcellona perché ha grande strapotere fisico”.
Come mai Hysaj gioca sempre a sinistra nonostante sia un destro? “Molti forse di voi non lo sanno, ma su 120 partite disputate lui ne ha giocate 100 da terzino sinistro. Anche Maldini, che è destro, ha giocato per tutta la carriera a sinistra. Ovviamente tra i due non c’è paragone, lo dico solo per farvi capire che anche Hysaj è un giocatore difensivo che lì può far bene”.
A cura di Fabio Tarantino – Twitter: @FabTarantino_19