Lo scorso weekend è stato ancora foriero di disordini su convogli della circumvesuviana. Il più discusso è sicuramente il caso delle offese ad un ragazzo affetto da sindrome di Down, denunciato dal sindacato ORSA: “Su un treno della Circumvesuviana partito da Poggiomarino e fermo nella stazione di Pompei Santuario, il Capotreno è dovuto intervenire per bloccare un ragazzo che, in evidente stato di alterazione, non sappiamo se da alcool e/o da droga, inveiva ed offendeva pesantemente un gruppo di viaggiatori ed in particolare uno di essi affetto dalla Sindrome di Down – denunciano i sindacalisti – sempre su richiesta del Capotreno sono intervenuti i Carabinieri e un’ambulanza del 118, i primi hanno fermato il giovane, che è stato denunciato anche dagli altri viaggiatori, oltre che dal personale dell’EAV, mentre i sanitari hanno dovuto soccorrere il Capotreno che aveva accusato un anomalo rialzo della pressione“.
Ma i disordini, fanno sapere i sindacalisti dell’ORSA, non si sono fermati a questo becere episodio. Due ore dopo circa, infatti, un viaggiatore ubriaco ha aggredito verbalmente e minacciato di morte il macchinista del treno partito da Napoli alle ore 18:25, fin dalla stazione di Torre Annunziata. A nulla sono valsi i tentativi del capotreno di farlo calmare e nella stazione di Poggiomarino sono dovuti intervenire i carabinieri per identificarlo e denunciarlo.
“Questi episodi sono solo la punta dell’iceberg di ciò che accade quotidianamente su treni e bus, sono pericolosissimi segnali che vengono ignorati dalle istituzioni che in nessun modo tutelano viaggiatori e lavoratori, costretti a subire a tutte le ore del giorno l’assedio di questi barbari che oramai non hanno quasi più argine – dichiarano i sindacalisti – Ci auguriamo che nei prossimi giorni ci siano concreti segnali da parte di Questura, Prefettura e Comando dei Carabinieri, perché questa escalation sia bloccata e non siano più tollerati episodi di violenza verso i viaggiatori ed i lavoratori dei trasporti, che non sia più consentito a nessuno di danneggiare treni e bus, anche perché in circolazione ce ne sono in un numero esiguo ed insufficiente per l’utenza e per la fame di trasporto della nostra provincia“.