Napoli: duplice omicidio a Ponticelli, si è costituito il presunto assassino

di Redazione Zerottouno News

Si torna a sparare a Napoli in pieno centro. Sono morti in un agguato in un appartamento al pian terreno di via Eugenio Montale a Ponticelli il 29enne Carlo Esposito e il 56enne Antonio Imperatore. Secondo quanto riferito da Sky, il primo lo si ritiene affiliato al clan De Micco-De Martino, in contrapposizione sul territorio con i De Luca Bossa, mentre il secondo era un operaio con piccoli precedenti penali che arrotondava facendo lavori anche nei locali in uso a diversi affiliati del clan. Per entrambi gli omicidi si è costituito il 37enne Antonio Pipolo, ritenuto dagli inquirenti legato al clan De Micco-De Martino, lo stesso di cui faceva parte Carlo Esposito, andato alla polizia per paura di ritorsioni.

Un duplice omicidio di camorra in un appartamento di via Montale a Ponticelli nell’Area Est di Napoli. Due persone massacrate a colpi di pistola dai killer del clan che scuotono ancora di più residenti e commercianti obbligati a vivere in un perenne coprifuoco tra omicidi, stese e attentati dinamitardiafferma in una nota il senatore Sandro RuotoloSi tratta dell’ennesimo fatto di sangue che si è verificato a poche ore dall’arresto del boss Emmanuel De Luca Bossa e di altre tre persone, tra cui un minorenne irreperibile, per aver effettuato ad inizio luglio una ‘stesa’ in viale Margherita a Ponticelli e minacciato in un altro episodio con una mitraglietta Skorpio dei poliziotti. Siamo stanchi di ripeterlo: il debordare della violenza a Napoli deve diventare questione nazionale. È minacciata la convivenza civile e l’incolumità pubblica. A Napoli, in questo momento, potrebbe accadere di tutto. È vero, c’è forte attenzione da parte del ministro dell’Interno, sono stati inviati più poliziotti e rinforzi a Napoli. C’è un grande lavoro della magistratura e di tutte le forze dell’ordine. Ma tutto questo non basta. Lo Stato deve fare di più, intervenire a 360 gradi: mettere mano al disastro sociale, educativo, culturale di intere generazioni lasciate allo sbando e disponibili ad ingrossare le fila del sistema criminale. Ogni anno oltre seimila minori entrano nel circuito carcerario per reati commessi, figli di camorra, in maggioranza recidivi. Al contrario, ce lo dice l’Istat, tanti giovani napoletani e campani preferiscono andare via, scappare e costruire altrove il proprio futuro. Bisogna fare presto, Napoli va disarmata”.

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