L’ondata di freddo non tarda ad investire la palazzina della Caserma Caracciolo di Napoli dove più di 200 Carabinieri sono costretti a lavorare con condizioni climatiche ostative da più di 30 giorni a seguito della rottura dell’impianto di riscaldamento e con climatizzatori inverter non sufficienti. A denunciarlo in una nota è il Sindacatao NSC.
“Non sono bastate le segnalazioni di guasto dei preposti ed il cono innevato del Vesuvio a sensibilizzare ed attivare procedure straordinarie di emergenza per il ripristino degli impianti a tutela della salute degli avventori e dei Carabinieri costretti a svolgere turni di lavoro, diurni e notturni, in una situazione emergenziale – afferma il Segretario Generale della Città Metropolitana di Napoli, Gennaro De Falco – Una situazione paradossale ed a limite se consideriamo che i luoghi di lavoro non confortevoli possono incidere notevolmente sul benessere psicofisico dei Carabinieri causando nel tempo problemi di salute. Fortunatamente tra i militari non si registrano assenze per malattia e manifestazioni di disappunto ma l’elevato senso di responsabilità non può essere preso in considerazione come un investimento a lungo termine e non può sopperire alle responsabilità di coloro che hanno il dovere di attivarsi per i militari che soffrono l’esposizione a condizioni microclimatiche proibitive“.