Questa mattina Napoli si è svegliata un po’ più triste. Ha smesso di sognare, di credere, di sperare nella Champions League. Il campionato ha regalato agli azzurri infinite occasioni per riprovarci, tutte cestinate senza troppi complimenti. L’ultima ieri sera: sotto di due gol contro la Lazio, il Napoli ha reagito nella ripresa e con Higuain (doppietta) ha riacciuffato il pari. Poi la svolta: Lulic atterra Maggio, ma dal dischetto il Pipita fallisce il quarto rigore in campionato. Pallone alle stelle, come uno qualsiasi. Errore imperdonabile da parte di un attaccante che in questa stagione ha sì realizzato 29 reti complessive, ma è anche mancato nei momenti decisivi. Un esempio? Semifinale di Europa League, contro il Dnipro: errori all’andata e al ritorno, fatali.
REBUS ALLENATORE. Con Benitez volato a Madrid, ora il Napoli è costretto a ripartire ancora una volta: prima il nuovo allenatore, poi il resto. Nomi? Tanti, quasi si sprecano. Da Mihajlovic a Spalletti, passando per Prandelli, Di Matteo, Montella. Infine Unai Emery, il nuovo che avanza. Fresco vincitore dell’Europa League con il suo Siviglia, giovane emergente ma dal futuro assicurato. In queste ore De Laurentiis volerà in Spagna per convincerlo, ma sul piatto servirà un progetto vero: il Napoli, ad oggi, è solo un cantiere di punti interrogativi.
A cura di Fabio Tarantino – Twitter: @FabTarantino_19