Si era recata all’Ospedale Cardarelli di Napoli per eseguire un aborto già programmato (per complicazioni al feto a seguito dell’assunzione di un farmaco per combattere un fungo alla pelle) ma da lì non è più uscita. Gabriella Cipolletta è morta a soli 19 anni per un intervento che è ormai è ritenuto di routine. Sono le 8:30 di ieri mattina quando la giovane, accompagnata dalla mamma e dalla zia, si ricovera per eseguire le fasi preliminari dell’operazione. L’intervento vero e proprio inizia alle 11:45 ed è proprio alla fine di questo, intorno alle 12:05, che la paziente va improvvisamente incontro ad un peggioramento delle condizioni cliniche con un severo rallentamento del battito cardiaco. Immediatamente i medici intervengono per capire quale possa essere la causa della bradicardia, effettuando una laparotomia esplorativa per verificare un’eventuale rottura della parete uterina e il conseguente versamento occulto di sangue in peritoneo; ma dall’intervento non viene fuori nulla di tutto ciò, così la giovane viene velocemente trasferita in rianimazione dove ,dopo una serie di trasfusioni, perderà la vita intorno alle 14:20 per un arresto cardiocircolatorio. Parallelamente alle fasi concitate in sala operatoria, la mamma e la zia di Gabriella da fuori si accorgono che qualcosa non sta andando per il verso giusto ed iniziano ad avvertire una forte tensione, che si trasforma poi in dolore e rabbia una volta appresa la notizia del decesso della ragazza, tanto da rendere necessario un intervento del 113. Accorsi in gran numero familiari e amici di Gabriella si trattengono in ospedale fino a tarda sera, chiedendosi il perché di una tragedia simile, cercando di consolare una mamma in lacrime che non si capacita dell’accaduto.
Al Cardarelli è stata subito avviata un’indagine interna per far luce al più presto sui tragici eventi, ma già dall’ospedale spiegano che tutte le procedure sarebbero state corrette. Per adesso, secondo una prima ipotesi la causa del decesso sarebbe da ricondurre ad uno choc ipovolemico (improvvisa mancanza di sangue), ma una risposta certa si avrà solo dopo l’autopsia imposta dall’autorità giudiziaria che ha fatto partire tutte le procedure necessarie per accertare la verità. Nel frattempo la famiglia di Gabriella ha affidato ad un avvocato il compito di sporgere denuncia per poter seguire da vicino gli sviluppi legali della vicenda. Ulteriori indagini sono state ordinate anche dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha disposto l’invio di una task force di ispettori ministeriali per verificare eventuali anomalie di carattere clinico e organizzativo della ginecologia del Cardarelli, task force che è la stessa intervenuta negli ospedali S. Anna di Torino, Spedali Civili di Brescia, Fracastoro di San Bonifacio (Verona) e l’Ospedale di Bassano del Grappa per indagare e fare luce sui casi di pazienti decedute in sala parto a ridosso di Capodanno.
E’ infine intervenuto anche il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che, nell’esprimere il suo dolore per l’accaduto, ha chiesto una dettagliata relazione ai vertici del presidio ospedaliero Cardarelli.
di Vincenzo Persico