Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Repubblica Slovacca. Sono questi gli Stati membri che hanno chiesto all’Unione Europea di creare barriere fisiche, quindi muri di cinta, per impedire il passaggio a piedi dei migranti sulla Rotta Balcanica.
Una richiesta che non dovrebbe però ricevere l’assenso dell’UE. Duro il commento di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo: “Prima abbiamo avuto chi proponeva di uscire dall’Euro, ricordate? Poi si è capito che sarebbe stata una pericolosa follia, tanto che perfino gli stessi proponenti nemmeno ne parlano più. Adesso abbiamo governi che vogliono abbattere il primato del diritto europeo, rispolverando vecchi primati nazionali che non hanno senso e nemmeno potrebbero avere forza in un mondo globale. Ancora, abbiamo governi che pretendono di usare i soldi dell’Europa per costruire muri. Ma i soldi dell’Europa, che sono soldi degli europei, non devono servire a questo, devono servire a creare lavoro, opportunità per le nostre ragazze e i nostri ragazzi, sviluppo per le imprese, sono soldi che hanno un ruolo decisivo per superare emergenze epocali come il Covid, soldi che aiutano a dare una mano a chi è rimasto indietro. Davvero abbiamo fatto tutto questo per ritrovarci a costruire muri? E a spendere i soldi degli europei per costruire muri? Io dico di no. Dicono e diranno no centinaia di milioni di cittadine e cittadini europei“.
Forte anche il commento dell’eurodeputato Pietro Bartolo, medico che ha speso una vita intera al servizio dell’assistenza dei migranti: “Una barriera fisica. Ben 12 governi Ue chiedono una misura da fortezza assediata contro i migranti. Si tratta di una iniziativa senza precedenti che getta sul tavolo europeo un macigno politico. Siamo alla sfida frontale. I sovranisti si organizzano e vanno all’attacco. Altro che solidarietà o Nuovo Patto sulla migrazione. Siamo tornati ai Muri e, oggettivamente, all’incitamento istituzionale di un clima di odio, all’incapacità di analizzare e, dunque, di affrontare un fenomeno epocale che nessuna barriera potrà mai arginare. A questa iniziativa miope, intrisa di cattivismo politico, bisogna reagire con forza. Si impone una presa di posizione di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione. E anche del nostro governo. Penso che il presidente Draghi debba dire una parola decisa sul piano europeo. L’Italia e l’Europa, come spesso ha ripetuto il Presidente Mattarella, non possono abdicare alla loro missione di solidarietà. Donne, bambini, uomini in fuga, difficilmente possono essere considerati come un nemico. Il fenomeno migratorio va regolato e governato. Mai con i Muri“.