Al termine del Consiglio dei Ministri del 24 marzo, il primo ministro Giuseppe Conte ha comunicato in conferenza nuove direttive in un ulteriore decreto per contenere il contagio da coronavirus. Smentita la notizia, riportata da molti giornali anche nazionali, che traslava la data di durata delle restrizioni fino al 31 luglio. “È il termine ultimo della crisi, lì finisce lo stato d’emergenza di 6 mesi del nostro Paese ma smentisco quello che è stato diffuso“, ha affermato il premier. Multe salate per chi viola le restrizioni: prevista un’ulteriore sanzione che va da 400 a 3000 euro con possibilità di aumento di un terzo della somma se la violazione è stata effettuata con a bordo di un veicolo.
Si tratta di un Decreto legge che riordina di poco quella che è la disciplina anche nei provvedimenti che stiamo prendendo. Questo strumento, che è il famoso “DPCM”, ci consente di dosare le misure in base al rischio. Con questo decreto, inoltre, rendiamo ancora più trasparente il rapporto con il Parlamento, in cui ogni 15 giorni andrò a parlare. Abbiamo anche regolamentato in modo lineare i rapporti tra Governo e Regioni. Lasciamo che i presidenti possano adottare anche provvedimenti o misure restrittive più severe, pur nella obbligatoria funzione di omogeneità nazionale. Sono soddisfatto e orgoglioso della reazione che tutti gli italiani stanno avendo, così da rispettare le nostre indicazioni. La maggioranza dei cittadini, infatti, si sta conformando con le nuove regole. Dobbiamo tutti fare la nostra parte per affrontare questa emergenza e per poterci rialzare quanto prima. Così facendo non solo proteggiamo noi stessi e i nostri cari, ma l’intero Paese.