Ancora una morte bianca in Campania. A Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, un operaio di 50 anni è morto sul lavoro mentre era all’opera su un nastro di smaltimento dei rifiuti. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe rimasto incastrato con il braccio e la testa nel nastro. La vittima è Nicola Sicignano, originario di Vico Equense ma residente a Gragnano, sposato e padre di due figli adolescenti. Aveva compiuto 51 anni il 10 marzo scorso. Sul posto sono intervenuti prontamente i soccorsi, ma per il 51enne non c’è stato nulla da fare. “Ancora un lavoratore che oggi non farà rientro a casa. Si continua a morire nei luoghi di lavoro perché occorre fare di più su formazione e prevenzione”. E’ quanto sostengono i segretari generali della Cisl Napoli e della Fit Cisl Campania. Si tratta del terzo morto sul lavoro in pochi giorni in Italia. Poco prima della morte di Sicignano, in Friuli era morto un operaio 22enne colpito da una scheggia incandescente e trafitto alla schiena. Un morto anche ad Orvieto: un operaio di 38 anni stava lavorando sulla carreggiata dell’Autosole quando è stato investito da un mezzo pesante.
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