Individuato dalla Squadra mobile di Agrigento lo scafista che il 25 gennaio scorso ha trasportato nel territorio italiano 287 cittadini extracomunitari irregolari, prevalentemente di origine bengalese, trasportandoli dalle coste libiche verso le acque territoriali italiane.
La traversata, effettuata a bordo di un sovraffollato barcone di circa 16 metri, si è conclusa con la morte, per ipotermia, di sette cittadini bengalesi, a causa delle disumane condizioni di viaggio. L’attività della Polizia ha permesso inoltre di identificare le vittime, grazie ad un eccezionale lavoro tra la Squadra mobile ed il Consolato bengalese.
Lo scafista, un 38enne egiziano a cui è stato contestato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto, è stato sottoposto a fermo anche grazie alle testimonianze dei migranti superstiti. Nei confronti dell’indagato era già stata emessa una condanna definitiva per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, commesso nel settembre del 2011 a Pozzallo (Ragusa).
Sono finiti in carcere anche due cittadini tunisini, giunti irregolarmente nel territorio dello Stato, il primo condannato per i reati di violenza sessuale, atti persecutori e minacce, l’altro per falso contro la fede pubblica.
Nell’ennesimo naufragio di migranti, ben 7 cittadini del Bangladesh sono morti in mare per ipotermia, arrestato lo scafista