Un grosso debito, una cascina da distruggere ed il premio dell’assicurazione da incassare. Ci sarebbe questo dietro la morte in servizio dei 3 vigili del fuoco nel paesino in provincia di Alessandria. In effetti, le forze dell’ordine, pur constatando la natura dolosa dell’incendio, avevano sin da subito escluso una matrice terroristica o mafiosa.
Il proprietario della palazzina, Giovanni Vincenti, avrebbe confessato nella notte. Dietro la tragedia un errore nel settaggio del timer dell’ordigno artigianale che era stato settato all’1.30 ma anche intorno alla mezzanotte. Quest’ultimo particolare ha fatto sì che i vigili del fuoco intervenissero e si trovassero lì nel momento della seconda esplosione. L’esplosione doveva essere una sola ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia.
Il movente sarebbe quindi economico: Vincenti e la moglie erano indebitati fino al collo, lo scorso agosto l’assicurazione dell’edificio era stata estesa al fatto doloso e il premio aumentato a circa 1 milione e mezzo.