Il bilancio dei migranti morti nel naufragio al largo delle coste di Crotone è salito ad almeno 67 morti. Tra essi, secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, c’è anche una atleta pakistana, capitana del team di hockey. Si tratta di Shadida Raza, detta Chinto. 27 anni, era di etnia hazara, popolazione perseguitata da tempo, nel mirino di tantissimi attentati del sedicente Stato Islamico (ISIS). Un tempo erano il gruppo etnico prevalente in Afghanistan. Tra il 1891 e il 1893, l’allora sovrano dell’Afghanistan, Amir Abdur Rahman Khan, iniziò una campagna che uccise più del 62% della popolazione hazara, perseguitandola con violenze brutali, uccisioni di massa, stupri, saccheggi, schiavitù e conversioni forzate. Alcuni sono poi emigrati in Pakistan.
La giovane Shadida, però, era anche una calciatrice. Da otto stagioni giocava con il Balochistan United a Quetta, squadra diventata famosa appunto per aver cercato di unire diverse etnie in nome dell’integrazione. Shadida era madre di una bambina, che, stando a quanto raccolto da La Gazzetta, non era a bordo della barca affondata.