Scioccante storia di sfruttamento del lavoro che arriva da Napoli. Un ragazzo di colore, un migrante con regolare permesso di soggiorno, ha denunciato di essere stato licenziato e minacciato dal suo datore di lavoro per aver chiesto un regolare contratto di lavoro. Il ragazzo, infatti, come riporta il Corriere, lavorava 12 ore al giorno a volte per soli 15 euro al giorno e aveva chiesto un regolare contratto dopo 2 anni. Il datore di lavoro, un meccanico del rione Materdei, avrebbe reagito male minacciandolo: “Sei un negro, rimarrai schiavo a vita, devi fare solo il negro nella tua vita come lo fate tutti quanti, perciò siete negri di merda. Se ti acchiappo ti mando all’ospedale“. Il ragazzo, ospite di un centro di accoglienza del Casertano, è rimasto anonimo per timore di ritorsioni.
“Siamo sgomenti per le parole piene di odio razziale pronunciate dal titolare di un’officina meccanica di Napoli contro il suo dipendente a nero, immigrato, con regolare permesso di soggiorno, che rivendicava il diritto del contratto di lavoro: ‘Sei un negro, sei di una razza di m*** e rimarrai sempre schiavo nella vita…se ti prendo per strada ti mando in ospedale’. Frasi che offendono, oltre alla vittima la cui unica colpa è quella di avere la pelle nera, anche tutte le persone che chiedono di poter lavorare in condizioni di legalità – afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo del gruppo Misto LeU-Ecosolidali – Odio razziale, sfruttamento, lavoro a nero, evasione fiscale. Sono le ipotesi di reato sulle quali si dovranno esprimere, ci auguriamo in tempi brevi, gli inquirenti. Facciamo un appello al sindaco Gaetano Manfredi affinchè il Comune di Napoli e le associazioni che lottano contro le discriminazioni si costituiscano parte civile nel procedimento che si aprirà a carico di quel datore di lavoro che di fronte alla richiesta del suo dipendente a nero di essere regolarizzato ha risposto con odio e minacce. Siamo certi che mentre la giustizia farà il suo corso, la città saprà dimostrare la propria solidarietà”.