Doveva essere un polo della legalità ma si è rivelato uno stravolgente controsenso. Il Palazzo Teti Maffuccini di Santa Maria Capua Vetere non ha visto mai una nuova luce per colpa degli interessi della camorra, ma l’indagine ha portato a scoprire tanti altri importanti legami. Il risultato è stato un nuovo grosso filone d’indagine della Dda di Napoli condotto dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dai sostituti Maurizio Giordano, Alessandro D’Alessio, Luigi Landolfi, Catello Maresca e Gloria Sanseverino. Per il maxi blitz di questa notte sono state emesse 69 misure di custodia cautelare per reati che vanno dalla turbativa d’asta all’associazione mafiosa. In manette professionisti, docenti universitari e politici. Ai domiciliari Adele Campanelli, dal 2010 alla guida della Soprintendenza Archeologica, e l’On. Pasquale Sommese. Il politico, originario di Cimitile, è stato arrestato assieme al nipote ed era consigliere regionale in quota Ncd, oltre ad essere stato Assessore Regionale al Turismo. Secondo quanto riportato dal Messaggero, Sommese :
si sarebbe prodigato per garantire il finanziamento per un appalto nel comune di Cicciano con fondi regionali di opere pubbliche progettate da un imprenditore a sua volta indagato. La contestazione riguarda l’affidamento del servizio di direzione, misurazione e contabilità, assistenza al collaudo nonché coordinamento sicurezza in fase di esecuzione dei lavori e per l’affidamento delle opere inerenti l’intervento “Le Porte dei Parchi” a Francolise, Alife, Rocca d’Evandro e Calvi Risorta. Il consigliere regionale e un suo fidato collaboratore sarebbero intervenuti come referenti di due società per garantire il finanziamento con fondi regionali delle opere pubbliche progettate da una società napoletana. Filo conduttore tra la prima parte dell’inchiesta e la retata di questa mattina è la “faccendiera” Loredana Di Giovanni, di Mugnano di Napoli. La donna è nota per aver portato voti a Sommese durante l’ultima campagna elettorale per le Regionali. Il suo ruolo, emerge dalle indagini, sarebbe stato quello di consegnare tangenti ai politici per conto degli imprenditori. Dall’aprile dello scorso anno, momento in cui è finita ai domiciliari, sta collaborando con la procura.
In manette anche i sindaci di Aversa e Riardo, gli ex sindaci di San Giorgio a Cremano (Domenico Giorgiano), Pompei (Claudio D’Alessio), Casapulla (Ferdinando Bosco) e Claudio Borrelli, direttore Adisu.