Il Governo di Giorgia Meloni si è insediato da poco ma ha già il suo bel da fare. Il fronte migranti si fa subito caldo e scoppia la prima crisi con annesso incidente diplomatico con la Francia. Il bandolo della matassa sono i migranti della Ocean Viking, salvati in mare ma non autorizzati a scendere sul suolo italiano in larga parte. Il Governo ha infatti autorizzato lo sbarco solo per i passeggeri in difficoltà e per donne e bambini, considerando “carico residuale” la restante parte dei migranti in buono stato di salute. La Francia si era detta inizialmente d’accordo ad accettare la nave in uno dei suoi porti, salvo poi battere i pugni sul tavolo e sottolineare come l’Italia avesse deliberatamente violato i regolamenti che impongono al primo Paese con un livello alto di sicurezza (spesso l’Italia) di aprire uno dei suoi porti per l’accoglienza iniziale. All’Italia, infatti, spetta spesso per ragioni geografiche offrire un porto sicuro ma poi l’accoglienza finale è divisa tra i vari Paesi, uno su tutti la Germania che, dati alla mano, risulta essere il Paese che accoglie più domande di asilo.
La situazione tra Francia e Italia si è fatta subito tesa, con i migranti fermi ancora al palo dopo lo sbarco sulle coste francesi e con il Governo di Macron, da una parte, che minaccia misure stringenti ai confini e con il Governo Meloni, dall’altra, a non voler indietreggiare. Una situazione tesa che ha “costretto” il Presidente Sergio Mattarella, in un primo momento alla finestra ad osservare i due Governi al lavoro, a contattare personalmente Macron. Forte dell’amicizia tra di loro, infatti, il Presidente avrebbe chiamato Emmanuel Macron per ribadire “la grande importanza della relazione tra i due Paesi” e “hanno condiviso la necessità che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione in ogni settore sia in ambito bilaterale sia dell’Unione Europea”. Ora la palla passa ai due Governi e ai due leader, Macron e Meloni, che dovranno necessariamente mediare rispondendo a pressioni esterne ed interne.