La Campania, si sa, è da sempre la terra della creatività, della passione e dell’arte di arrangiarsi. Caratteristiche, queste, che vengono traslate nella cucina e nel buon cibo all’ombra del “gigante dormiente”, il Vesuvio, croce e delizia della regione del sole, il centauro vulcano che si innamorò perdutamente della sirena Partenope ma che, proprio a causa di questo amore, fu separato dalla bella fanciulla dal geloso Zeus che lo immobilizzò al di là del golfo. Eppure, il bel vulcano non smise mai di fertilizzare quelle terre che presto attirarono nelle loro braccia i Romani, i quali vi si stabilirono in pianta fissa costruendo ville e fondando città ricche e produttive come la fiorente Pompei.
E Proprio in quella che ormai è la città simbolo del turismo campano, gli archeologi hanno ritrovato resti di antichi termopoli, antenati dei nostri fast food, dove la gente trascorreva la maggior parte del tempo assaporando prelibatezze del luogo mentre discuteva del più e del meno perché il cibo non era solo uno strumento per soddisfare un bisogno fisiologico necessario ma era anche il mezzo per socializzare e per svuotare la mente dalla banale e problematica quotidianità.
Consci di questa eredità lasciataci dai nostri antenati, i campani hanno rielaborato il concetto del cibo di strada e lo hanno portato ai livelli della tanto declamata nouvelle cuisine ma con quell’ardore e quell’impeto che scorre solo nel sangue campano. Seguendo questa stessa direzione, Maurizio De Riggi, chef patron del ristorante Markus di San Paolo Belsito, ha ideato il progetto Sud Eat – Neapolitan food, un truck food posteggiato nelle piazze di diverse località dove si potranno assaggiare i piatti forte del cibo da strada. Il progetto, oltre a soddisfare il palato, lascerà anche una traccia di altruismo nel suo cammino: De Riggi, difatti, devolverà un contributo ad associazioni locali, prima fra tutte l’AIDO, sezione Nola – Cimitile, dal momento che la tappa inaugurale sarà proprio nel paese delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile.