Nessun rispetto per il suo dolore, ma solo offese per il colore della sua pelle. Da giorni si sta diffondendo su tutti i social e su tutti gli organi di stampa la notizia di una mamma nigeriana che sarebbe stata offesa e chiamata “scimmia” nel pronto soccorso di Sondrio perché “colpevole” di gridare disperatamente per la morte della figlia. Secondo la denuncia dei presenti, la mamma era arrivata al pronto soccorso ma la figlia di 5 mesi sarebbe morta in conseguenza di un attacco cardiaco. Alle grida di disperazione della mamma sarebbero arrivate in risposta delle offese razziste da alcuni utenti del pronto soccorso, uno in particolare. Non è stata diffusa ancora una dichiarazione ufficiale del personale medico, poiché assente in sala d’aspetto, ma la notizia si è diffusa grazie alla testimonianza di una ragazza presente, Francesca Gugiatti, e di quella di una partecipante al flash mob delle Sardine di Sondrio. Ad Open la stessa Gugiatti ha raccontato:
Mi trovavo al pronto soccorso, accompagnata da mia madre, perché non mi sentivo bene. Erano circa le 10.30 del mattino. A un tratto si sono iniziate a sentire delle urla nella zona delle sale visita. Alcuni signori si sono messi a spiare attraverso i vetri delle porte e hanno visto che si trattava di una signora e di altre persone con lei. E da quel momento sono iniziati i commenti. Erano commenti molto pesanti a sfondo razzista. E purtroppo non erano solo un paio di persone a farli, ma quasi l’intera sala in cui si trovavano circa 15 persone, tra pazienti e accompagnatori. È stato detto che stava facendo riti satanici, le sue tradizioni, che era pazza.