Definito un lucido genio dell’arte, ha segnato la storia del cinema italiano. Per aver raccontato l’Italia del dopoguerra con capolavori del calibro di “Mani sula città”con cui vinse il Leone D’oro, e con “il caso Mattei”, che gli valse la palma d’oro al Festival di Cannes.
Inaugurò il filone dei film d’inchiesta, ripercorrendo le tappe della vita di Salvatore Giuliano.
Le sue produzioni furono rappresentate sempre con un occhio costantemente attento alla realtà. Perciò fu uno dei maestri del neorealismo cinematografico, ritraendo la fotografia dell’Italia di quei tempi. Si dedicò al racconto delle vite degli anti eroi,ma anche di personaggi esistiti realmente che fecero molto discutere. Della realtà osservava e portava sullo schermo, gli aspetti complicati da decifrare, uomini e donne dai sentimenti e dal vissuto complesso. Realtà socio-culturali piene di contraddizioni e misteri anche più truci. Non arretrò di fronte a nessun soggetto. L’unica cosa alla quale non seppe dare una spiegazione era la guerra per motivi assurdi. Per l’appunto si meritò in pieno l’appellativo di “genio della lucidità”
Tra i suoi film ricordiamo ancora “Dimenticare Palermo realizzato negli anni 90.
Nel 2012 ricevette il Leone d’oro alla carriera.