L’Italia dice addio a Guglielmo Epifani, sindacalista tra i più famosi. Romano, classe 1950, laureato in Filosofia, è morto all’età di 71 anni per cause ancora non dichiarate. E’ stato il primo segretario generale socialista della Cgil e, per un breve periodo, anche segretario del Partito Democratico. Dopo aver lasciato il PD era passato a Liberi e Uguali, di cui era attualmente parlamentare. Era nato a Roma nel 1950. Dopo un’intera vita nella CGIL, nel 2002, dopo l’addio di Sergio Cofferati, diventò il segretario generale. Proprio in quell’anno prese una delle sue decisioni più radicali che portò un milione di lavoratori in piazza contro la riforma dell’articolo 18 voluta da Berlusconi. Sempre nell’ambito della protezione dei diritti dei lavoratori, invece, arrivò una delle sue decisioni più controverse quando, per fedeltà al PD, votò il Jobs Act durante il governo Renzi, dopo le battaglie condotte in difesa proprio dell’articolo 18. La notizia, inattesa, è stata colta da molti con dolore. Negli ultimi minuti è arrivata la dichiarazione ufficiale di Liberi e Uguali tramite Federico Fornaro, capogruppo alla Camera:
La scomparsa di Guglielmo Epifani rappresenta una grande perdita non solo per il gruppo di Liberi e Uguali ma per la sinistra, il sindacato e per tutta la politica italiana. Una vita intera di impegno sindacale e politico al servizio della buona causa delle ragioni del mondo del lavoro. Ci mancherà, mancherà a tutti, la sua intelligenza, il suo equilibrio, il suo continuo richiamo ai valori fondanti della giustizia sociale. Ci stringiamo alla moglie e alla famiglia nel ricordo di un grande protagonista della nostra storia. Guglielmo è sempre stato da una parte sola: dalla parte dell’emancipazione e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Ciao Guglielmo, ci mancherai, è stato un grande privilegio percorrere un tratto della vita a fianco a te.