Due giorni fa è stata la giornata mondiale dell’Acqua, caratterizzata come ogni anno da una conferenza, quest’anno svoltasi a Nuova Delhi, per sensibilizzare e risvegliare le coscienze su un problema enorme: la futura mancanza d’acqua sul pianeta.
In quest’occasione L’ Onu ha lanciato l’allarme acqua a Nuova Delhi, con il Report “Worl Water Development”, in cui si evidenzia che tra 40 anni dovremo affrontale un calo della disponibilità d’acqua del 40%.
A causa della logica produttiva degli ultimi 200 anni, propria dei modelli economici capitalistici che non hanno rispettato i delicati ecosistemi, né la disponibilità di risorse naturali.
I settori dell’economia che consumano più acqua sono quello agricolo e quello energetico.
Michel Jarraud a capo di Onu Acqua e segretario generale dell’organizzazione meterologica mondiale, ha spiegato che per evitare il dispendio delle risorse idriche, è urgente:
“Nel settore agricolo, aumentare la produttività delle colture in maniera sostenibile. E nel settore energetico, bisogna munirsi di sistemi più efficienti di raffreddamento degli impianti e di incrementare la crescita delle fonti rinnovabili come l’eolico, il solare e geotermico”.
Anche relativamente al problema dell’accesso all’acqua potabile, che oggi è un diritto negato a 748 milioni di persone, cioè sono ben 2,5 miliardi che non possono utilizzare strutture e servizi igienico-sanitari, Jarraud dichiara: “ Diminuendo le risorse idriche del pianeta, aumenteranno le diseguaglianze nell’accesso all’acqua”.
Quindi i due problemi sono interconnessi.
Il problema della privatizzazione dell’acqua è la conseguenza della mancanza d’acqua sul pianeta