Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada, per le loro famiglie. “L’omicidio stradale è legge #finalmente”. Twitta così il Presidente del Consiglio Renzi dopo l’approvazione al Senato delle nuove norme riguardanti l’omicidio stradale. L’iter legislativo partito a Ottobre e arrivato alla quinta lettura si è concluso con la questione di fiducia posta dal governo sul provvedimento. La pena di base va dai 2 ai 7 anni qualora l’omicidio sia causato da infrazioni al codice della strada. Ma sono state previste varie aggravanti a seconda del comportamento tenuto dall’automobilista. Da 5 a 10 anni per chi si rivela essere in stato di leggera ebrezza o ha tenuto comportamenti alla guida particolarmente sprovveduti. La detenzione sale dagli 8 ai 12 anni nel caso in cui il colpevole sia trovato in stato di ebrezza grave o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Il massimo della pena può arrivare a 18 anni di carcere, qualora l’incidente causi più di una vittima, oltre che a chi guida veicoli considerati particolarmente a rischio, come mezzi pesanti e autobus. Altre aggravanti sono contenute nel provvedimento per chi fosse anche sprovvisto di patente o assicurazione. Revoca della patente per 15 anni ai colpevoli, 30 anni per chi fugge dopo l’incidente. Importante sottolineare anche il raddoppio dei tempi per la prescrizione del reato. Si spera che l’inasprimento delle pene abbia effetti positivi sul fenomeno nel nostro paese.
di Marco Sigillo