di Vincenzo Marano. Fino al 1877 i territori di Boscoreale e Boscotrecase si estendevano fino al mare. Oltre metà del lungomare ponente di Torre Annunziata (NA), circa 2 km dalla contrada delle “Grazie” alla foce del fiume Sarno, al confine con Castellammare di Stabia, apparteneva a Boscoreale, mentre la zona levante della borgata “Oncino” ricadeva nel territorio di Boscotrecase. A seguire queste vicende storiche è Angelandrea Casale, scrittore e figura imprescindibile per gli appassionati di archeologia e di storia locale del territorio vesuviano. In passato, in alcune delle sue pubblicazioni, aveva già scritto su questa vicenda. Questa volta, la ricerca si arricchisce di una nuova scoperta: una mappa inedita risalente al 1872. Non solo sono state ritrovate alcune mappe storiche, ma anche un’ “allegazione” (relazione sociologica e politica) con la quale il comune di Torre Annunziata motivava la richiesta di aggregazione delle due borgate sul mare all’attuale città oplontina. Con una relazione redatta il 14 maggio del 1872 dall’avvocato Matteo Galdi, già sindaco della città, l’amministrazione comunale di Torre Annunziata si rivolgeva al consiglio provinciale dell’epoca per chiederne l’annessione. Il documento, edito in versione tipografica, è depositato integralmente all’archivio di stato del capoluogo campano. “L’aggregazione a Torre Annunziata avvenne dopo interminabili liti e ricorsi – sottolinea lo storico Casale – Solo con il Regio Decreto del 22 febbraio del 1877 di Re Vittorio Emanuele II e gli auspici del ministro dell’interno Giovanni Nicotera, il contenzioso vide la fine”.
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