Non dovrebbe far notizia, ma ai tempi nostri capita anche che una lite verbale sulla circumvesuviana sia intrisa di significati sociali, più di quanto possiamo immaginarci. Ci troviamo sul convoglio in direzione Sorrento, un ragazzo inveisce contro un cittadino pakistano seduto gridando che “l’Italia è nostra, non di questi qua (prima definiti piezz e merd)”. Una donna, esasperata, interviene difendendo il cittadino straniero e offendendo il ragazzo, dicendo che “se l’Italia è questa allora preferisco lasciarla a loro, tu non sei razzista, si strunz“. Il video, postato dal profilo Facebook Pasa Anta, si conclude in poco più di un minuto ma l’autore assicura che “quando la signora, tre fermate dopo, fa per alzarsi, per niente intimorita e con un sorriso sereno – nient’affatto beffardo – non si fa nessun problema a prendere l’uscita verso la porta dove sta sostando il tipo. A questo punto un altro ragazzo, un manovale stanco di fatica e sporco di calce, chiaramente uno straniero dell’est europa, si alza e la segue alla porta. Quando il treno si ferma, la signora scende, il tipo che inveiva e che l’aveva guardata con rabbia all’approssimarsi della fermata rimane sull’uscio e l’ucraino (?), una volta chiusasi la porta, torna a sedersi. Aveva seguito la signora per assicurarsi che non fosse aggredita vigliaccamente mentre scendeva“.
Una normale lite tra passeggeri sembrerebbe su un vagone saturo della circumvesuviana, tuttavia c’è molto di più. Non si sa cosa sia successo prima della registrazione, ma al giorno d’oggi non è più una sorpresa che ogni alterco che coinvolga un cittadino straniero sfoci in aggressioni razziste. Il clima creato da alcune frange politiche ha contribuito a cacciare il peggio dagli italiani. Questa signora, per tanti, può rappresentare ancora una piccola fiammella di buon senso e di rifiuto.