Perchè pesa così tanto che da mesi le università in Italia siano chiuse? Perchè dovrebbe farci sobbalzare il solo pensiero che le aule universitarie siano chiuse e che milioni di studenti siano dietro a dei computer? Forse è un argomento troppo delicato da affrontare con superficialità e sofismi. Tuttavia a noi piace ricordare, sempre, che le università e i luoghi di istruzione sono soprattutto luoghi di aggregazione e di realizzazione culturale e morale. Negli ultimi mesi ci sono arrivate molte storie di ragazzi malati che hanno conseguito la laurea, così come di anziani che hanno realizzato il sogno di sentirsi chiamare “dottore”.
Una delle più belle però resta quella di Anthony La Marca, 24enne originario di Palma Campania che un anno fa nell’università Parthenope di Napoli ha trovato la sua camera dei sogni. Malato da encefalopatia da quando aveva 22 mesi, ha problemi di movimento e anche di comunicazione. Eppure, la sua forza ci insegna che nulla è impossibile e che mai come ora la cultura e i sogni ci possono far rialzare. Anthony il suo sogno lo ha realizzato, laureandosi prima in Scienze dell’Amministrazione e poi in Management Pubblico, con 110 e lode.
Ora tornerà nell’Agro, a Nola, per una serie di cure ortopediche e sarà seguito dal dottor Giuseppe Delle Donne. Una vita, quella di Anthony, passata tra cure e sacrifici, ma soprattutto sogni e soddisfazioni. I genitori, commossi, al TGR dissero che avevano trovato “università chiuse e università aperte“. L’università napoletana diretta dal prof. Alberto Carotenuto per loro è stata un’università aperta, uno squarcio per arrivare a un obiettivo che per Anthony non è un punto d’arrivo ma di partenza. Oggi come allora, ognuno dovrebbe avere le stesse possibilità di realizzarsi e di raggiungere i propri sogli. Lottare sempre, arrendersi mai. Anthony docet.