“La Caduta dei Giganti”: l’inizio di una trilogia intramontabile

di Milena Liberti

La caduta dei giganti” è il primo libro della Trilogia del Secolo (The Century Trilogy) scritta da Ken Follett. Il secondo volume è intitolato “L’inverno del mondo”, il terzo “I giorni dell’eternità”. I libri sono pubblicati da Mondadori e il primo libro di cui parleremo è uscito contemporaneamente nelle librerie di tutto il mondo il 28 settembre del 2010. Sebbene siano passati 14 anni dalla prima pubblicazione “La Caduta dei Giganti” è ancora molto venduto. Il perché è semplice: è un romanzo storico che narra la storia del ‘900, a partire dall’incoronazione di Giorgio V nel giugno del 1911 fino alla fine della prima guerra mondiale. I destini di cinque famiglie europee s’intrecciano inesorabilmente, a fare da sfondo la prima guerra mondiale e la rivoluzione russa.

E’ il 22 giugno 1911, re Giorgio V è incoronato nell’abbazia di Westminster, lo stesso giorno Billy Williams compie tredici anni e il suo destino sembra segnato per sempre con un lavoro nella miniera di Aberowen. Comincia la storia delle cinque famiglie: una statunitense, i Dewar; una tedesca, i von Ulrich; una russa, i Pekov; una inglese, i conti Fitzherbert, e una gallese, i Williams. È importante ricordare i nomi di queste famiglie perché Follett riesce a ricostruire la storia del novecento attraverso la vita di queste cinque famiglie: in particolare vengono narrate le ragioni sottese alle decisioni politiche della dichiarazione di guerra, l’attentato di Sarajevo considerato la causa della dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia il 28 luglio del 1914. La conseguente discesa in guerra della triplice alleanza (Germania, Austria, Italia: l’Italia inizialmente rimane fuori dal conflitto) e la Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna e Russia). Il loro patto scellerato di mutuo soccorso fa sì che la guerra diventi mondiale in poco tempo.

La storia scorre portandoci in Russia e raccontandoci come avviene la rivoluzione russa, le cause che hanno portato i bolscevichi a decapitare lo zar Nicola II.  Le cinque famiglie raccontano la storia, ciascuna secondo le decisioni e gli accadimenti della propria nazione dando vita ad un secolo considerato il più cruento. In particolare la prima guerra mondiale ha visto la morte di 10 milioni di giovani. La battaglia della Somme in Francia e la battaglia di Caporetto sono state quelle che hanno mietuto milioni di morti ed ancora oggi vengono ricordate con orrore. Follet racconta in modo dettagliato la leggerezza dei generali nel fare avanzare l’esercito contro il fuoco avversario delle mitragliatrici pur sapendo che sarebbe stato un massacro. La dura vita dei soldati nelle trincee, sempre sporchi, ammassati nel fango, pieni di pidocchi, in una guerra di attesa e di posizione snervante.

La prima guerra mondiale comincia con l’attentato di Sarajevo, il 28 giugno del 1914: un gruppo di terroristi serbi uccide l’arciduca Francesco-Ferdinando, erede al trono d’Austria. Il terrorismo, allora come oggi, provocava reazioni viscerali, non ragionate, sia nell’opinione pubblica, sia nei governanti. Lo scenario di guerra però era prevedibile, le nazioni si stavano armando da tempo per organizzare gli eserciti. In Europa vigeva una sorta di globalizzazione che creava un’interdipendenza economica, le borse erano interdipendenti, le monete avevano lo stesso valore perché ancorate all’oro, si viaggiava in Europa senza passaporto, la sopravvivenza del più forte faceva sì che ciascuno fosse pronto a difendersi in caso di attacco. In questo scenario gli austriaci incolpano il governo serbo di aver appoggiato i terroristi, l’attentato provoca nei cittadini austriaci grande sgomento, marciano in piazza al grido di “Morte alla Serbia”. Il Kaiser Guglielmo II assicura l’arciduca dell’Austria Francesco Giuseppe del suo appoggio in caso di guerra: quello che gli storici chiamano “assegno in bianco”, convinto che la guerra non fosse scoppiata e che in ogni caso la Russia non sarebbe intervenuta nel conflitto. L’Austria invia un ultimatum alla Serbia con una serie di richieste accettate solo in parte dal governo serbo. Il 28 luglio 1914 l’Imperatore Francesco Giuseppe firma la mobilitazione delle truppe contro la Serbia ed il Montenegro, mentre il Kaiser era in vacanza. Su una serie di convinzioni sbagliate dei vari governanti scoppia la “Grande Guerra”.

Ken Follet è accattivante e avvincente. Leggendo il libro, sembra di vivere la storia in prima persona. Il lettore ha la sensazione di vedere un film, si appassiona ai personaggi e vive le loro storie in simbiosi. La caratteristica di Follet è creare una storia nella storia, coinvolgere il lettore attraverso una suspence crescente con una scrittura molto scorrevole. I personaggi di fantasia, solo alcuni, vivono la vera storia, tratta da documenti depositati negli archivi. L’autore si avvale dell’ausilio di consulenti storici per dare senso a ciò che narra. Alla fine della trilogia il lettore conosce la storia del novecento in modo dettagliato attraverso una lettura piacevole e leggera.

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