Che gli orari sforino quelli di regolamento ogni anno si sa, ma quest’anno è andata male sotto tanti altri aspetti. Alle 7,33 del lunedì osservo, svegliandomi di buon’ora, che erano appena tre i gigli arrivati nella Piazza principale di Nola. Un andazzo che poi alla fine non è così diverso da quello degli anni precedenti o di dieci anni. Tuttavia, che due dei primi quattro gigli arrivati non riescano a finire con le proprie forze il percorso tradizionale, questo è un vero campanello d’allarme.
Il percorso tradizionale, evidentemente troppo lungo per paranze con un numero di cullatori troppo esiguo o, addirittura, demotivati per la lunghezza della processione proporzionata alla calura estiva, ha portato alla fine ad una festa “sbandata” che non è stata rivitalizzata neanche dai facili proclami motivatori da capi-paranza.
Se la Festa dei Gigli (che festa millenaria è, ma non è di sicuro l’unica processione di macchine a spalle al mondo) non sa darsi regole precise con la sua Fondazione e la sua macchina amministrativa, il tutto è visto agli occhi dei turisti stranieri (quest’anno è sembrata una presenza in numero assai ridotto) e degli altri ospiti in modo sconcertante. La sfilata pomeridiana-serale è diventata così una sfiancante ed eterna dimostrazione di forza delle paranze, che dopo poco hanno abbandonano per mancanza di forze il proprio giglio o hanno dovuto tagliare il percorso. Un disastro forse prevedibile.
La celebrazione di devozione verso San Paolino diventa in questo modo una gara di fanatismo religioso, con risse sfiorate e/o avvenute. Una Festa, a mio parere, da rivedere nella processione domenicale dei Gigli e nella sua durata, dato che non esistono superuomini sulla Terra né a Nola.
Non è il luogo adatto questo per parlare della questione rifiuti, ma è sotto gli occhi di tutti che ormai da anni la città si sveglia con strade inondate da plastica e residui vari, da anni ormai infatti si ravvisa la mancanza in città di cestini e contenitori per la differenziata adeguati. Della “pulita” Festa dei Gigli di Nola mi sembra rimasto solo il ricordo novecentesco dei più anziani, che rimangono sempre e comunque sbalorditi quando ti domandano dove si trova la Barca e tu gli rispondi che in Piazza Duomo alle 7,33 sono arrivati appena tre gigli.