Il numero di cilindrata di una moto Harley Davidson sulla copertina di un album musicale che riproduce un fumetto ha un valore del tutto diverso per quegli italiani che hanno avuto la fortuna di essere adolescenti negli anni ’90 dell’ormai passato XX secolo.
Marco Iurato è nato a Ragusa nel 1976. Dopo la maturità scientifica si è trasferito a Bologna dove ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, diventando successivamente avvocato. È sposato e ha due figli. Oltre alla scrittura, lettura e musica, i suoi hobby sono il nuoto e la corsa. Un nuovo modo di fare musica, fatto di ritmo vivace con testi che arrivano dritto alle orecchie e soprattutto al cuore dei giovani, è il contesto di un’emozionante storia offerta dal libro di esordio di questo autore: combinando perfettamente insieme biopic, romanzo generazionale e romanzo di formazione, esso è un’autentica rivelazione per nostalgici e romantici in via di estinzione.
“…E ci troviamo ancora al punto che
Si gira in macchina il mattino alle tre
Alla ricerca di qualcosa che poi
Cos’è non lo sappiamo nemmeno noi.
Con un deca non si può andar via…”
TRAMA Ragusa, primi anni ‘90. Marco frequenta il quarto anno al Liceo Scientifico, le sue giornate si svolgono tra scuola, amici, nuoto e basket. La normalità e la noia tipiche della piccola provincia in cui si muove la sua esistenza vengono sconvolte quando il ragazzo vede per la prima volta Federica, appena trasferitasi da Bologna. Nello stesso periodo gli 883 irrompono nelle radio con le loro canzoni che ben presto diventeranno dei grandi successi facendo da colonna sonora agli intrecci di amicizia, amore e passione che sconvolgeranno la vita di Marco. Il sentimento prorompente per la bella Federica fa da filo conduttore al racconto in cui le gioie e le delusioni sono frutto di un amore romantico, assoluto e travolgente come solo quello adolescenziale sa essere.
ANALISI I primi turbamenti amorosi vissuti in un anno, in una sola stagione, in un mese, in una settimana o anche solo in poche ore valgono più di cento vite vissute. La sola preoccupazione di sopravvivere alle prossime interrogazioni e alle verifiche dei prof più spietati per arrivare al prossimo anno. Il cazzeggio con gli amici durante la ricreazione o fuori dalle mura di scuola e di casa. Il primo vero amore – quello che va oltre il puro piacere – per cui non importa il prima e il dopo ma soltanto il durante, ovvero quello che oggi è una vera rarità vedere germogliare, crescere e durare dopo le inevitabili e dolorose difficoltà imposte dalla vita vera che mai è in discesa. Tutti gli elementi di anni indimenticabili all’insegna di una spensieratezza ormai perduta scorrono, nell’arco degli ultimi due anni prima della maturità, attraverso una lettura schietta e scorrevole come semplici e dirette sono le parole scandite dalle note che riflettono emozioni uniche per chi conserva nel cuore gli anni ’90 e, soprattutto, fa ancora parte di quella generazione di romantici non ancora inariditi da un presente in degrado totale.
“…Radioloni sempre a palla, per un pelo stare a galla
Anche con cinquanta lire ti sentivi un gran signore
Tra di noi ci si aiutava una colletta e ti passava
Noi né ricchi né barboni, solo un gruppo di coglioni
Sempre in giro a far casino, mai paura di neesuno
Jolly Blue, la sala giochi…”
NOTE DI ADOLESCENZA Il gruppo musicale pop italiano noto come 883 è stato fondato e composto inizialmente da Max Pezzali (1967) e Mauro Repetto (1968) ed in seguito dal solo Pezzali unito ad altri musicisti. Il gruppo si è distinto nel panorama pop italiano per i testi giovanili e originali, diventati un manifesto musicale e un’icona degli anni ’90 italiani dell’ormai passato XX secolo. Sebbene classificati principalmente come gruppo di musica pop, la loro carriera musicale ha attraversato anche altri generi come il rap, la dance, il rock e – specie nell’album di debutto – anche l’hip hop.
“L’Uomo Ragno rappresentava la purezza adolescenziale ammazzata dal mondo degli adulti. Forse non è morto. Mi piace pensare che sia ancora da qualche parte a coltivare il sogno, la chimera…” (Max Pezzali)
La storia del gruppo comincia con due ragazzi di Pavia, Massimo “Max” Pezzali e Mauro Repetto, che si ritrovano ad essere compagni di classe al liceo scientifico “Niccolò Copernico” in seguito alla bocciatura di Pezzali al terzo anno. I due iniziano a scrivere canzoni e nel 1989 esordiscono come gruppo chiamato I Pop alla trasmissione 1-2-3 condotta da un allora emergente Lorenzo Cherubini/Jovanotti. L’esordio con brani in inglese dalle sonorità rap non ha alcun seguito.
“…Eravamo proprio tanti, deficienti tutti quanti
Una ragazza che ci stava, forse al massimo ti dava
Un bacino sulla bocca, poi a casa non si tocca
Però dopo al tuo ritorno raccontavi quasi un porno
E per fare il vero uomo ti impegnavi a fare ‘mono’
Specie con le ragazzine era una soddisfazione
In discoteca ci si andava al pomeriggio e si ballava
In un mondo da sfigati, ma ci siamo divertiti…”
È il colloquio con Claudio Cecchetto ad essere decisivo: i due ragazzi optano per brani in italiano e cambiano nome in 883 perché entrambi molto appassionati di motociclismo. La partecipazione al Festival di Castrocaro nel 1991 con il singolo Non me la menare delinea quello che per molti anni sarà il marchio di fabbrica del gruppo: Pezzali canta e Repetto, co-autore delle canzoni, si limita a ballare; i testi sono diretti principalmente ai giovani e caratterizzati da slang e frasi tipiche con cui i ragazzi raccontano situazioni ordinarie e quotidiane in cui è facile identificarsi. Nel 1992 con la pubblicazione del singolo Hanno ucciso l’uomo ragno – che dà il titolo all’omonimo album di debutto – il successo ottenuto sorprende lo stesso Pezzali che – parole testuali – aveva sempre scritto e cantato canzoni “per divertimento e passione”. Il supereroe-con-super-problemi simbolo della Marvel Comics diventa l’emblema del carattere gioviale, spensierato ed avventuroso degli esordi degli 883 con il loro stile che coinvolge e fa ballare la gente. I testi dell’album si distinguono perché scritti con parole semplici e dirette, le musiche non sono troppo ricercate ma molto orecchiabili (pop, rock, rap) ed i contenuti affrontano, con linguaggio fluido arricchito anche di gergo giovanile, situazioni e tematiche tipiche della vita adolescenziale: la voglia di divertirsi, lo stare con gli amici e la compagnia (Jolly Blue – Lasciati toccare), il desiderio di fuggire da una realtà opprimente (Con un deca). Il periodico USA Rolling Stone Italia colloca l’album al numero 53 nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre.
《…Ed il vento mi sta sussurrando
“Non ti fermerai
C’è qualcuno che ti sta aspettando
Tu sai dove andrai”…》
Il secondo album Nord sud ovest est esce nel 1993 ed è l’ultimo realizzato e scritto con la collaborazione di Repetto. Alla sua uscita l’album vendette circa 1400 copie più 130 mila VHS, risultando l’album più venduto dell’anno, e rimase in testa alle classifiche per 14 settimane di fila oltre a vincere il FestivalBar 1993 nella sezione album.
In perfetta prosecuzione con Hanno ucciso l’Uomo Ragno, anche le canzoni di questo secondo album – alcune, Come mai e appunto Nord sud ovest est , tutt’oggi ritenute successi fra i più amati – affrontano scenari di vita quotidiana tipiche della sfera adolescenziale ed ogni canzone ha il suo significato esplicitato nel retro della copertina dell’album sotto forma di “fumetto” con didascalia. Tuttavia è possibile individuare una leggera evoluzione a livello musicale, con arrangiamenti più curati grazie all’apporto di alcuni musicisti in sala di registrazione, e negli stessi testi dove nel consueto linguaggio semplice e giovanile a descrivere situazioni apparentemente banali emerge un sottofondo di malinconia e disagio sociale che caratterizza meglio l’età adolescenziale o quella di poco successiva.
Nei nuovi testi è evidente la presenza di temi più seri: la monotonia quotidiana della routine che non riserva più sorprese o novità nell’illusoria speranza che un giorno le cose possano cambiare (Weekend); la droga intesa come falso rimedio per riempire il vuoto di ogni essere umano (Cumuli); la ricerca del senso della vita, del ritrovare sé stessi come in un viaggio dopo una delusione amorosa senza sapere la meta né se l’obiettivo sarà mai raggiunto (Nord sud ovest est).
Il tema del disagio esistenziale, del viaggio e della ricerca, emergeranno in canzoni successive di Pezzali (Gli anni) soprattutto quando, in seguito all’abbandono di Repetto e dopo circa undici anni di successi con nuove collaborazioni artistiche, avrà intrapreso la carriera solista prima di abbandonare definitivamente il marchio 883 nel 2003.
“Io non ti auguro la vita di una rosa, sarebbe troppo corta,
né ti auguro la vita di una stella, sarebbe troppo lunga.
Io ti auguro la vita che hai già con la bellezza di una rosa
e la luminosità di una stella…”
GIOVINEZZA MAI DIMENTICATA Il ricordo fresco ed appassionato di anni irripetibili è un irresistibile richiamo per i nostalgici trenta-quarantenni che li hanno vissuti e mai dimenticati. Oggi viviamo – ancora e purtroppo – in un presente sempre più avvelenato dal nulla che caratterizza il consumo sfrenato in nome del profitto e dell’ignoranza, dalla depressione sempre più dominante di fronte al degrado totale di una disumanità corrotta dal volere tutto e non avere niente, dalla disperazione di drammi mondiali (pandemia e guerra) che ancora non ci fanno capire che dobbiamo fare un passo indietro e partire dalle cose più semplici, con pazienza, coraggio, spirito di sacrifico e piena fiducia in noi stessi, finché ancora si vive ed indipendentemente dal risultato.
“…Lo sai all’improvviso
Sei arrivata tu
Non so chi l’ha deciso
M’hai preso sempre più
Una quotidiana guerra
Con la razionalità
Ma va bene purché serva
Per farmi uscire.
Con una prospettiva di tale disperazione è un vero piacere poter rivivere – grazie a pagine emozionanti – il niente che avevamo da giovani e che gli adulti di oggi ancora ci rimproverano di ricordare per il semplice fatto che sono consumati dall’ignoranza e dalla paura dei tempi odierni. Le amicizie, i primi turbamenti amorosi per il puro piacere o per un primo assaggio di amore completo (fisico e spirituale), tutte quelle occasioni per stare insieme, ridere e scherzare per scaricare la tensione della crescita in un mondo che è soprattutto in salita… ognuna di queste esperienze fra i banchi di scuola nessuno schermo in pixels potrà mai sostituire. E chi ancora oggi taccia di superficialità la nostra capacità di ridere nelle situazioni più disperate vada a lamentare la sua frustrazione (per non dire invidia) con i suoi simili che non avendo vissuto quegli anni indimenticabili mai potrà capire come curare la sua ignoranza. Avevamo poco o niente ma finché durava tanto ci bastava per essere felici e fiduciosi nella vita.
Il libro è reperibile sul web e in libreria.
RIVELAZIONE CONTEMPORNEA PER ROMANTICI VERI.
DA LEGGERE E RILEGGERE.