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L’Italia beneficia della corsa agli armamenti. Gli ultimi dati infatti raccontano di un boom di export bellico dell’Italia: più 45%. In valori assoluti, dominano ancora gli Usa (40% dell’export globale), mentre la Russia cala e aumentano le importazioni degli stati europei (+47%). A certificare che l’export armiero italiano gode di ottima salute è ora il nuovo report del Sipri, l’istituto di Stoccolma tra i più autorevoli in tema di commercio di armi. Riguardo le sue esportazioni, circa due terzi (67%) dell’export sono stati destinati al Medioriente, ma anche ad altri Paesi come l’Egitto. Tra i primi sette esportatori di armi al mondo – dopo Stati Uniti, Russia e Francia – Roma e la Corea del Sud (+74%), sono gli unici paesi ad aver avuto un andamento estremamente positivo. L’Italia si occupa di armamenti interni ed esportazioni esterne e lo fa attraverso diversi riferimenti legislativi, in particolare attraverso una legge degli anni Novanta (QUI il focus).
Altri spunti di analisi sono stati offerti dal Segretario generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, il Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, intervenuto giovedì 11 aprile in audizione davanti alle commissioni riunite Difesa e Affari esteri e comunitari per fornire alle Commissioni le informazioni ritenute utili per l’esame del disegno di legge di modifica della legge 185 del 1990, che regola le norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento. Portolano, secondo quanto riferito dal Sole 24 Ore, in particolare ha fornito due numeri che possono aiutare a farsi un’idea. Il primo: le imprese iscritte al Registro, ovvero quelle che possono effettuare operazioni di esportazione, importazione, e transito di materiale di armamento, sono 414, mentre le voci riferite alle liste dei materiali di armamento depositate, sono oltre 190.000. Secondo: la competitività delle industrie della Difesa si misura in campo internazionale, anche in considerazione del fatto che circa il 70% del loro fatturato è legato alle esportazioni.
Nel 2023 si è toccata quota 2500 miliardi di spesa bellica nel mondo e la prima azienda europea nella classifica delle più proficue è un’italiana, la Leonardo al tredicesimo posto (12,4 miliardi di ricavi). Le altre aziende top italiane impegnate in produzione ed esportazione sono: Fincantieri, Alenia, Avio Space, Avio Aero, Beretta, MBDA, ELT, RHEINMETALL, Iveco Defence Vehicles.
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