La maggioranza che sostiene il governo ha finalmente trovato un tema su cui è compatta. Si tratta del sostegno ad Israele. Mercoledì, nel ghetto ebraico di Roma, in tanti si sono riuniti per manifestare solidarietà ad Israele. L’evento, organizzato dalla comunità ebraica romana, ha visto insieme sul palco esponenti politici abituati a litigare ed insultarsi. C’erano la Boschi, Salvini, Tajani, Toti, Letta, persino Calenda. Per il Movimento 5 Stelle presente la sindaca Virginia Raggi. Dal palco si fa riferimento esclusivamente ai razzi lanciati da Hamas contro Israele. Si invitano i presenti a scaricare un’app che notifica ogni razzo caduto su Israele. La situazione, complessa e annosa, viene ridotta alla richiesta di un cessate il fuoco. Non ci sono analisi politiche, i fatti non vengono approfonditi, non ci sono condanne, se non quelle ovvie per i terroristi. La maggioranza della politica italiana si sforza di sembrare equidistante tra le due parti in conflitto ma nessuno si è fatto vivo alle manifestazioni pro-Palestina.
A 48 ore di distanza dall’evento di Roma, il segretario del PD ha parlato alla direzione nazionale con toni leggermente diversi. Letta ha detto che il concetto di legittima difesa non autorizza quanto Israele sta facendo in questi giorni, ritenendo essenziale al fine della pace un intervento di UE e USA.
Di Maio, Ministro degli Esteri, si è limitato a condannare il lancio di razzi da Gaza. Il governo italiano sembra non avere alcuna posizione in merito. Il silenzio del premier Draghi dimostra quanto scarso sia l’interesse dell’attuale esecutivo verso quanto succede in Medio Oriente. Sembrano lontanissimi i tempi in cui l’Italia aveva una sua politica estera negli affari del Mediterraneo e del Medio Oriente.
L’artista ebraico Moni Ovadia ha così sintetizzato la situazione: “La comunità internazionale è di una parzialità ripugnante. Tranne qualche rara eccezione, paesi come la Svezia e qualche paese sudamericano, non si ha lo sguardo per vedere che la condizione del popolo palestinese è quella del popolo più solo, più abbandonato che ci sia sulla terra perché tutti cedono al ricatto della strumentalizzazione infame della shoah. Tutto questo con lo sterminio degli ebrei non c’entra niente, è pura strumentalizzazione. Oggi Israele è uno stato potentissimo, armatissimo, che ha per alleati i paesi più potenti della terra e che appena fa una piccola protesta tutti i Paesi si prostrano, a partire dalla Germania con i suoi terrificanti sensi di colpa“.