Gli anticorpi monoclonali (in inglese Monoclonal Antibodies) sono particolari tipi di anticorpi, prodotti con tecniche di DNA ricombinante a partire da un unico tipo di cellula immunitaria. Gli anticorpi monoclonali sono inoltre definiti come proteine omogenee ibride, ottenute da un singolo clone di linfocita ingegnerizzato. Questi anticorpi sono molto usati sia per scopi diagnostici che per scopi terapeutici.
Il parere favorevole, riferisce l’ANSA, è arrivato dalla stessa Commissione tecnico scientifica dell’Aifa. Si tratta di terapie che vengono somministrate per infusione endovenosa in un tempo di 60 minuti con altri 60 minuti di osservazione. I pazienti che possono ricevere il trattamento con gli anticorpi monoclonali sono i soggetti di età maggiore di 12 anni, positivi al Covid, non ospedalizzati e non in ossigenoterapia per Covid-19, ma con sintomi di grado lieve-moderato insorti non oltre 10 giorni e che presentano almeno uno dei fattori di rischio. Come il plasma, sono anticorpi che sostituiscono quelli prodotti dall’individuo stesso in seguito contatto col virus o il vaccino. Diversamente dal plasma, però, consentono di industrializzare il processo. Gli esperti sono moderatamente cauti sull’efficacia: i dati finora dimostrano che il trattamento riduce il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70% in pazienti ad alto rischio.