Il Rapporto annuale sulla povertà in Italia, stilato dall’ISTAT, ci regala una pessima notizia. Sono 4 milioni e 598 mila gli italiani che vivono in condizione di povertà assoluta. Aumenta soprattutto tra le famiglie con più di quattro componenti che passano dal 6,7% al 9,5% della popolazione. Particolare aumento anche tra le famiglie composte da cittadini stranieri, ambiente in cui la povertà passa dal 23,4% delle famiglie al 28,3%, con un aumento di quasi 5 punti percentuali. Anche l’età fa la differenza nello stato di povertà; l’aumento maggiore infatti si registra tra i 45 e i 54 anni, fascia in cui la povertà è aumentata dell’1,7% dal 2014 ad oggi, evidentemente a causa di chi ha perso il lavoro. Ma il danno maggiore provocato da questi anni di crisi è a carico dei giovani; tra gli italiani che hanno tra i 18 e i 34 anni la povertà colpisce più di 1 milione di persone, quasi una persona su dieci. Resta più grave la condizione delle famiglie del Mezzogiorno dove ben 4 famiglie su 10 risultano in una condizione di povertà, ma la situazione non va meglio al Nord, che pur partendo da una situazione migliore ha vissuto ugualmente un peggioramento delle condizioni di reddito. Dal 5,7% al 6,7% è l’aumento della povertà tra i cittadini del Nord Italia, aumento però in parte ascrivibile alla maggior presenza in queste regioni di famiglie straniere che come detto hanno peggiorato notevolmente le proprie condizioni. Piccola consolazione è quella riguardante il valore del titolo di studio riguardo la condizione di povertà; risultano infatti in maggior difficoltà le famiglie i cui membri di riferimento hanno al massimo la licenza elementare, mentre tra chi è in possesso di un diploma la diffusione della povertà è minore di un terzo.
di Marco Sigillo