Nella “Terra dei Fuochi” tra Napoli e Caserta l’inquinamento ha causato i morti e i malati per tumori, leucemie o per altre malformazioni. Da anni se ne parla e molti cercavano di glissare, ora però a dirlo è l’Istituto Superiore di Sanità. Con un intervento online, infatti, il presidente Brusaferro, il procuratore generale Riello e il procuratore Greco hanno mostrato un report che attesta il nesso causale tra malattie e inquinamento. Il report è il risultato di un accordo del 2016 tra l’ISS e la Procura di Napoli Nord che ha sede nel casertano, ad Aversa. Procura e ISS, che hanno sottolineato come l’emergenza tumori sia la più più importante per Caserta e Napoli dopo il Covid, hanno parlato della necessità di sorveglianza epidemiologica e di bonifica dei terreni.
Con questo lavoro si è potuto raccogliere e condividere un gran numero di dati relativi agli eccessi di mortalità e all’incidenza tumoral, ma anche in riferimento all’ospedalizzazione per diverse patologie che ammettono tra i fattori di rischio l’esposizione ad inquinanti. E’ stata inoltre prodotta una mappa di rischio nei 38 comuni di quella zona che hanno un’alta incidenza delle attività ambientali illecite. La mappa segnala 2767 siti di smaltimento illegale dei rifiuti in tutti quei 38 comuni per un’area, popolata, di 426 km quadrati. In sintesi, più di un cittadino su tre, ovvero i 37% dei 354mila residenti in questa zona, vive ad almeno 100 metri di distanza da uno di questi siti nocivi per la salute. La mappa, inoltre, distingue i 38 comuni in quattro classi, con fattori di rischio crescenti: dall’1 – che identifica i Comuni meno esposti a fattori inquinanti – a 4 – che identifica quelli più esposti. Tra questi, solo Giugliano in Campania e Caivano sono di livello “4”.
“Chiedete scusa. Voi che ci avete definiti allarmisti, voi che sapevate e avete taciuto. Voi medici negazionisti. Maledetti tutti quelli che si sono girati dall’altra parte. Maledetti politici corrotti, camorristi, imprenditori camorristi, colletti bianchi camorristi – afferma Sandro Ruotolo, giornalista e senatore PD – Noi che l’abbiamo raccontata la Terra dei fuochi lo abbiamo sempre saputo. I rifiuti smaltiti illegalmente, interrati o bruciati in superficie, uccidevano donne e bambini, uomini e vecchi. Bastava sentire il puzzo delle discariche, vedere la terra violentata. Bastava girare nei cimiteri e leggere sulle lapidi le età dei morti così innaturali. Bare bianche e volti dell’età dell’innocenza sui quei marmi freddi della morte. Per anni hanno svolto indagini d’accordo con l’Istituto superiore di sanità e oggi la procura della Repubblica di Napoli Nord ci dice che è dimostrato il legame tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati sul territorio dei comuni delle province di Napoli e Caserta, nella cosiddetta Terra dei Fuochi, e l’insorgenza di tumori, leucemie e asma. Adesso aspettiamo i fatti – chiude il senatore – Bisogna affrontare l’emergenza ambientale che è anche emergenza sanitaria. E lo diciamo ora che siamo in piena pandemia da COVID-19: Fate presto”.
fonte foto: Le mamme della Terra dei fuochi. Vogliamo che i bimbi non si ammalino più – LifeGate