Dottor Buonauro, un risultato importante il suo, come lo commenta e chi si sente di ringraziare?
Essere eletto al consiglio dell’Ordine dei Medici di Napoli, il terzo Ordine più grande d’Italia, è sicuramente un grande traguardo, ma anche il punto d’inizio di una nuova esperienza. Vorrei ringraziare tutti i colleghi medici che mi hanno sostenuto, mi hanno dato fiducia e ovviamente votato.
Ora comincia un lavoro molto importante, visto soprattutto il momento storico che stiamo vivendo. Qual è il ruolo dei medici in questo periodo e soprattutto quelli dei giovani medici, chiamati spesso ad una prima esperienza lavorativa in piena emergenza?
L’emergenza Covid, che stiamo purtroppo ancora vivendo in questi mesi, ha dimostrato la fragilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale, dove inoltre emerge come criticità maggiore la carenza di medici ed infermieri. Occorre quindi impegnarsi per colmare il vuoto di personale, creatosi dopo anni di tagli e pensionamenti prevedibili. I giovani hanno dato un contributo enorme, si sono spesso trovati in prima linea a fronteggiare questa emergenza sanitaria, a volte passando dalle aule universitarie direttamente nei reparti. Ora va dato un riconoscimento e una formazione adeguata.
Quale sarà il futuro prossimo dell’Ordine? Che progetti ci sono?
L’Ordine dei Medici nei prossimi anni avrà un ruolo centrale. Da una parte bisognerà spingere le istituzioni ad investire maggiormente nella formazione post-laurea dei giovani medici, ovvero medicina generale e specialistica, dall’altra difendere la categoria da speculazioni legali che inevitabilmente l’emergenza porterà con sè. Il lavoro va premiato e abbiamo visto in questi ultimi mesi che è estremamente facile passare da “eroi” a “delinquenti”.
E’ ovviamente vitale la medicina territoriale. Gli ospedali, anche se potenziati di personale e posti letto, non possono reggere ad eventi pandemici come questo, ed ecco perchè si sono resi necessari i lockdown e le chiusure; quindi va potenziato di pari passo la rete dell’assistenza territoriale, dalle cure primarie alle cure specialistiche, con risorse e personale.
Ora che sono arrivati i vaccini ed è cominciata la campagna vaccinale, cosa c’è da aspettarsi? Quando si potrà parlare di normalità? Quando la Ricerca e la Medicina, soprattutto quella napoletana, potrà riprendere a pieno regime ad occuparsi delle tematiche che da sempre interessano questi territori?
Con una campagna vaccinale in fase avanzata si può pensare ad un graduale ritorno alla normalità, dove riprendano non soltanto le attività produttive, ma anche le attività assistenziali e sanitarie pesantemente limitate dal Covid. La ricerca napoletana non si è mai fermata. Per quanto ne so io, i centri di ricerca universitari hanno lavorato fianco a fianco con quelli europei nello studio della malattia pandemica e di nuove terapie da utilizzare. L’auspicio è che con i fondi europei del Recovery Fund si possano davvero fare grossi investimenti nel campo della ricerca, l’Ordine dei Medici di Napoli sarà in prima linea anche in questa missione!