E’ salito a 21 il bilancio dei morti del tragico incidente avvenuto nella serata del 3 ottobre a Mestre, a pochi passi da Venezia. I passeggeri erano turisti stranieri del camping Hu di Marghera. Il bus ha sfondato il guardrail ed è caduto da un cavalcavia, nell’impatto le batterie elettriche hanno preso fuoco e per tanti passeggeri non c’è stato scampo. Tra i morti anche una ragazza minorenne, un bambino di 12 anni ed un neonato. Deceduto anche l’autista, 40enne, lavoratore ritenuto esperto ed affidabile che aveva preso servizio solo 90 minuti prima dell’incidente. Per tale motivo per ora è escluso il colpo di sonno ma prende prepotentemente piede l’ipotesi di un malore improvviso del conducente. Sul posto hanno operato 70 vigili del fuoco in soccorso; almeno 15 i feriti, per ora, tra cui 5 gravi. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha definito la vicenda una “immane tragedia che ha colpito la nostra comunità e in memoria delle numerose vittime che erano nell’autobus caduto. Una scena apocalittica, non ci sono parole“. Decretato il lutto cittadino, aperto nel frattempo anche un fascicolo per accertare le cause dell’incidente.
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