Tragedia in Macedonia del Nord. A Kocani, cittadina a circa 100 km dalla capitale, un incendio in una discoteca ha provocato almeno 59 morti e 155 feriti su un pubblico presente di centinaia di persone. Secondo le prime indagini, il locale era illegale, con falsa licenza e privo delle più elementari misure di sicurezza, in attività solo grazie alle tangenti. Le forze dell’ordine hanno emesso diversi mandati di arresto per i proprietari, oltre a 4 ordini di catture per altrettante persone che però sono subito fuggite dandosi alla macchia. Il Paese ha indetto 7 giorni di lutto nazionale (seguito da Serbia e Bulgaria) e il sindaco della città si è dimesso. Da una prima ricostruzione, l’incendio sarebbe scoppiato durante il concerto della band DNK, popolare gruppo musicale dell’Est Europa. A scatenare l’incidente, probabilmente, l’utilizzo dei fuochi artificiali durante lo spettacolo. A morire anche il calciatore 25enne Andrej Lazarov che militava nello Shkupi, la squadra della capitale Skopje. Secondo le testimonianze raccolte dalla stampa internazionale, Lazarov è morto dopo esser stato trasportato in ospedale immolandosi per salvare diversi ragazzi dai fumi e dalle fiamme. Nel frattempo nel Paese sono scoppiati disordini e atti di vandalismo: un locale che sembra appartenga al proprietario della discoteca in cui c’è stato l’incendio è stato distrutto.
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