Secondo quanto riferito dall’ANSA, gli incendi hanno colpito le zone della Piana di Catania, la costa ionica, l’oasi del Simeto e Vaccarizzo, contrada Passo Martino, Fossa Creta, via Palermo, Belpasso e Castel di Iudica, Polizzi Generosa, Buscemi, Priolo e Noto, Mandanici, Enna (Piazza Armerina, Barrafranca, Assoro e Valguarnera). Impegnati centinaia di Vigili del Fuoco, decine di automezzi ed anche gli aerei Canadair, evacuate più di 100 persone almeno e sospeso per alcune ore il funzionamento dell’aeroporto di Catania.
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“Come purtroppo temevamo, a causa delle altissime temperature che già da ieri stiamo registrando in Sicilia, l’Isola è aggredita da incendi di vasta estensione, alcuni dei quali veramente gravi per la devastazione che ne consegue. Una situazione resa ancor più tragica dalla rinnovata azione dei piromani che, come accertato dalle indagini degli inquirenti, appiccano scientificamente il fuoco in più punti causando danni irreversibili al patrimonio boschivo e mettendo a rischio persino l’incolumità delle persone. Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio, come è accaduto a Portella della Ginestra e Piana degli Albanesi. Sono vicino alle tantissime persone che, ancora oggi, sono state costrette ad abbandonare le loro case perché minacciate dal fuoco“. La comunicazione è del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che commenta così la grave emergenza incendi degli ultimi giorni in Sicilia, soprattutto a Catania.
“Faccio un appello a tutti, anche e soprattutto alla luce dell’avviso straordinario diramato dalla Protezione Civile regionale, perché si applichino tutte le necessarie misure di prevenzione previste dalla allerta rossa e per limitare ulteriori incendi e problemi legati alla eccezionale ondata di calore che riguarderà la Sicilia fino al 6 agosto – ha continuato il Governatore – Ho chiesto al capo del governo nazionale, Mario Draghi, la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile. Ho sentito il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, per sollecitare l’adozione del provvedimento, sono fiducioso. Poco
prima, assieme al capo della Protezione Civile regionale Salvo Cocina e al responsabile provinciale Giovanni Spampinato, sono stato nell’area della Plaia dove le fiamme partite da terreni privati incolti hanno distrutto alcuni stabilimenti balneari“. L’eventuale riconoscimento dello stato di mobilitazione determinerebbe un concorso straordinario di risorse extra-regionali sia in termini di uomini sia di mezzi appartenenti ai vigili del fuoco e al volontariato.
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