Woody Allen, regista prolifico, ritorna al cinema a 88 anni con la cinquantesima pellicola: “Coupe de chance”, il primo film in lingua francese, girato a Parigi e da lui prospettato come l’ultimo. È un lungometraggio presentato fuori concorso all’80° mostra di Venezia. Un film leggero e ben articolato sui temi cari a Woddy Allen: l’amore, il tradimento, l’inganno ma soprattutto il destino, il fato, che interviene rovinando il piano degli uomini.
La storia prende l’avvio da un incontro casuale tra Fanny, la protagonista femminile interpretata da Lou de Leage, ed un suo vecchio amico di scuola, Alain (Niels Schneider), da sempre innamorato proprio di Fanny che questa volta non intende rinunciare al suo grande amore. Lei però è sposata con un uomo d’affari ricchissimo ma ambiguo. Fanny vive una vita di agi, ma spenta e annoiata da una borghesia culturalmente povera e da gite in campagna che detesta. Il giovane scrittore Alain la riporta indietro nel tempo, le fa rivivere il clima culturale fervido dei tempi di scuola, per cui Fanny s’innamora di Alain e decide di abbandonare il marito.
Il film è intenso: da una storia romantica nasce nella seconda parte un noir. Qui entra in scena la mamma di Fanny, la bravissima Valerie Lemercier, che con spirito sagace smaschera i misfatti del genero. Allen nel secondo tempo costruisce un triangolo amoroso e nello stesso tempo delittuoso, l’equilibrio si spezza alla fine, quando interviene il fato a rovinare i piani, proprio una fine alla Woody Allen.
Vittorio Storaro per la quinta volta è il direttore della fotografia dei film di Allen realizzando una fotografia fantastica. Nel primo tempo prevalgono i colori gialli e caldi dell’autunno che avvolgono i personaggi e le scene, nel secondo tempo, quando incalza il noir e l’amore si manifesta nella sua realtà, i colori diventano freddi, a tratti angoscianti.
Anche in questo film, forse l’ultimo di Woody Allen, il regista ha tenuto fede ai suoi principi, a quella filosofia di vita basata su nessuna certezza, al destino che interviene quando meno te lo aspetti, alla brutalità dell’animo umano. Film di grande qualità e assolutamente da vedere, considerato soprattutto che forse è uno degli ultimi del grande regista Woody Allen che resterà nella storia del Cinema internazionale a cavallo tra il XX e il XXI secolo.